Nerone parlava, il sindaco di Roma straparla: Del Bosco sul Riformista

Pubblicato il 7 Febbraio 2012 - 13:08 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Nevica ovunque, a Kiev come a Parigi muoiono di freddo i senzatetto, i treni si fermano, le città si bloccano. Ma solo in Italia le polemiche vanno avanti per giorni, caratterizzate da un certo ricorso allo scaricabarile. Secondo Marcello Del Bosco sul Riformista ci sono alcune ragioni che ci rendono “speciali” di fronte all’emergenza neve, così come di fronte a qualsiasi emergenza:

“C’è un problema antico, la mancanza di prevenzione, lo stesso che a ogni nubifragio o a ogni frana ci ricorda il dissesto idrogeologico; e c’è un problema moderno, l’assenza di pianificazione, che con le nuove tecnologie e le infrastrutture necessarie può certamente alleviare i disagi più pesanti. Così in gran parte delle regioni centromeridionali i “piani neve” sono un paio di foglietti di carta sepolti in un cassetto, giusto per poterli esibire quando la fortuna abbandona il Belpaese”.

Ci sono poi i casi specifici. “Da sempre, per attenuare il senso di una tragedia si cerca di buttarla in farsa. E qui bisogna riconoscere che Roma ha trovato un magnifico interprete nel suo, si fa per dire, sindaco. Così come Nerone cantava mentre l’urbe bruciava, Alemanno è riuscito a svolazzare (chissà con quali mezzi) su tutte le televisioni disponibili lanciando accuse a destra e manca mentre milioni di suoi concittadini erano intrappolati in scenari apocalittici”. (…)