“Giovani, indignarsi non basta”: Habraham Yehoshua su ‘La Stampa’

Pubblicato il 3 Agosto 2011 - 14:16 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sulla ‘Stampa’ Habraham Yehoshua lancia un appello ai giovani israeliani, che questo periodo si riversano nelle piazze  in segno di protesta contro la politica del governo. Lo scrittore dice loro: indignarsi non basta. Dopo aver dato mostra della propria indignazione, dice Yehoshua, devono organizzarsi e lavorare per creare un’alternativa politica.

Scrive: “Mentre decine di migliaia di persone sfilano in cortei nelle strade delle grandi città solo poche decine sono disposte a presenziare ai raduni dei candidati del partito laburista in corsa per la leadership. Per quale motivo? Non c’è dubbio che il tradimento del presidente Shimon Peres e del ministro della Difesa Ehud Barak, ex leader del Labour, che hanno spinto il partito a perseguire una politica sociale di destra e che poi, per opportunismo politico, lo hanno abbandonato unendosi alle fazioni di Sharon e Netanyahu, hanno danneggiato la reputazione del movimento socialdemocratico lasciandolo lacerato e impoverito. Ma ora che questo movimento cerca il riscatto grazie a leader seri, giovani o anziani, non potrà ricostruire una vera forza politica senza il sostegno dei ceti meno abbienti e senza l’entusiasmo di ragazzi che, usciti dall’apatia, hanno deciso di protestare coraggiosamente contro il governo“.

Se perciò – prosegue – i giovani organizzatori dell’attuale protesta non vogliono che il loro movimento rimanga un episodio isolato dovranno impegnarsi a portare avanti un grigio e costante lavoro politico per rivitalizzare il movimento socialdemocratico che ha dato ottimi risultati nel periodo della creazione di Israele e nel suo governo per lunghi anni. È vero, l’attività politica può essere sfibrante, frustrante e riservare non poche delusioni. Ma chi pensa di poter rimanere in disparte ed evitare di sporcarsi le mani lascerà il campo ad altri che porteranno avanti una politica di tipo diverso e si ritroverà in una tenda stretta e soffocante come parte di una protesta forse di tutto rispetto ma inefficace.