Grillo-Salvini, scontro su No Euro. “Voi rubate”, “Referendum buffonata”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Dicembre 2014 - 17:19 OLTRE 6 MESI FA
Grillo-Salvini, scontro su No Euro. "Voi rubate", "Referendum buffonata"

Beppe Grillo in conferenza stampa al Senato

ROMA –  Beppe Grillo-Matteo Salvini, scontro a distanza sul no all’euro. In mattinata era stato il numero uno della Lega a definire una “presa in giro” il referendum per l’uscita dall’euro proposto dal Movimento 5 stelle. Nel pomeriggio Grillo, a Palazzo Madama proprio per presentare la consultazione, accusa: “Anche voi rubate. La Lega non è il piano B, il piano B siamo noi: Salvini è stato messo lì apposta perché fa parte dell’establishment”.

In conferenza stampa al Senato Grillo si difende: “Non sono un dittatore, ma qui manca la democrazia, la libertà non esiste più”, “più che correnti ostili abbiamo degli spifferi”, e, rivolto ai giornalisti: “Voi lo sapete bene che cosa è Renzi… anche voi giornalisti lo sapete e me lo dite quando venite a parlarmi nell’orecchio”.

Difende anche le espulsioni “votate due volte” sul web e attacca il Pd. In un tweet postato poco prima di arrivare a Palazzo Madama scrive: “Ho appena letto le intercettazioni di Carminati e Buzzi che parlano di me: Mafia Capitale ha paura di noi. Del Pd no”.

Sulle elezioni per il nuovo presidente della Repubblica ribadisce quanto sostenuto finora: “Voteremo qualsiasi nome, di destra o di sinistra, purché sia una persona considerevole, per bene, che non ha incarichi nei partiti per noi va bene”.

A proposito di elezioni regionali truccate, il comico genovese si domanda se non siano state truccate anche quelle europee, quelle in cui il Pd ha incassato il 40,8%.

“Il Pd diceva che era contento a prendere un punto in più di noi… Ci davano per vincenti.. hanno scommesso sul calo della borsa se vincevamo. Io non  faccio accuse ma c’è un punto: il passaggio dei dati elettorali dal cartaceo al digitale: a gestirli era società Soros”.

Ma lui non teme le elezioni. In caso di voto anticipato, fa sapere, “noi siamo pronti”.