Decadenza Berlusconi, Zanda (Pd): Consiglio di presidenza non c’entra con Giunta

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Novembre 2013 - 19:52 OLTRE 6 MESI FA
Decadenza Berlusconi, Zanda (Pd): Consiglio di presidenza non c'entra con Giunta

Decadenza Berlusconi, Zanda (Pd): Consiglio di presidenza non c’entra con Giunta (LaPresse)

ROMA – Decadenza Berlusconi: Luigi Zanda, capogruppo dei senatori pd, interviene sulla disputa regolamentare che viene contrapposti il presidente del Senato Piero Grasso e il Pdl.

Zanda chiama in causa l’ex presidente del Senato Renato Schifani:

“Non posso credere che il presidente Schifani, con la sua esperienza di ex presidente del Senato e più volte capogruppo, non sappia che il Consiglio di presidenza di Palazzo Madama non c’entra niente con i lavori della Giunta delle elezioni. Le Giunte, così come le Commissioni e l’Aula, hanno le loro competenze: istruiscono, esaminano, decidono e non è previsto dal Regolamento nessun tipo di ‘rimedio successivo’. Questo non significa che manca una formula di garanzia: la composizione e il lavoro stesso dell’Aula è una garanzia più che sufficiente, il nostro Senato è democraticamente composto e organizzato”.

“Voglio invitare il Pdl alla cautela: dobbiamo stare molto attenti quando mettiamo in discussione la terzietà del presidente del Senato. Innanzitutto perché il presidente Grasso non lo merita e poi perché custodire la sua terzietà è utile all’assemblea e a ciascun gruppo politico. Dobbiamo proteggere l’imparzialità del presidente e non metterla in dubbio per nostri interessi o perché nella polemica politica ci può essere utile. Se lo facciamo danneggiamo il presidente, il senato e i nostri interessi politici democratici”.

Zanda si sofferma infine sul poco tempo lamentato da Schifani per discutere il Dl istruzione: “Schifani – afferma – ha ragione. Ma purtroppo, nelle ultime legislature, è accaduto numerose volte che un ramo o l’altro del Parlamento dovessero esaminare provvedimento in scadenza in poco tempo. Sarebbe però utile avere memoria dei motivi. Questa volta la ragione principale è che il relatore è cambiato a causa di problemi interni del Pdl”.