Liste Pdl, la guerra delle poltrone. E lo chiamavano il “partito dell’amore”

Pubblicato il 21 Gennaio 2013 - 21:15 OLTRE 6 MESI FA
Liste Pdl, la guerra delle poltrone. E lo chiamavano il “partito dell’amore”

ROMA – Meno male che il Pdl doveva essere il “partito dell’amore” del “vogliamoci tutti bene”, “delle libertà”. A ben guardarlo, nell’ultimo giorno utile per presentare le liste, il Pdl sembra essere un covo di tutti contro tutti.

Almeno questo è quello che ci hanno fatto vedere in queste ultime settimane deputati e senatori del Pdl. O almeno gli aspiranti tali. Tra sgomitate, bordate, presunte esclusioni, esclusioni reali.

Alla fine qualcuno (molti) ce l’hanno fatta, tanto che le liste non si può dire certo siano “rinnovate”, qualcuno non ce l’ha fatta, e se l’è anche presa moltissimo. Leggi, prima di tutti, Nicola Cosentino, che dopo settimane di braccio di ferro con Silvio Berlusconi è rimasto fuori dalle liste. E la grottesca trama del Pdl alle prese con le liste ha messo in scena uno spettacolo al limite del credibile: l’escluso inviperito che scappa con le liste. Immaginiamo anche un “pappappero” mentre se ne va. Chissà quale è stata la frase invece quando, dopo circa un’ora, l’ha restituite nelle mani di Nitto Palma.