YOUTUBE Calci e minacce di morte a bimbi di 3 anni: sospese due maestre a Crotone

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Maggio 2017 - 07:59 OLTRE 6 MESI FA
 Calci e minacce di morte a bimbi di 3 anni: sospese due maestre a Crotone

Calci e minacce di morte a bimbi di 3 anni: sospese due maestre a Crotone

CROTONE – Le maestre minacciavano di morte  bimbi di tre anni e il rinchiudevano per brevi periodi in un’aula buia in fondo al corridoio della scuola. Li percuotevano ripetutamente con schiaffi, calci alle gambe, violenti strattoni, tirate di capelli, graffi, gettando gli oggetti dei piccoli, come zaini e scarpe, fuori dall’aula. Questo vero e proprio clima di tensione in aula che ha determinato addirittura un mutamento della personalità dei bambini che in molti casi sono arrivati a rifiutare l’attività scolastica.

Ora per due maestre è arrivato il provvedimento di sospensione dall’esercizio dell’insegnamento fino al termine dell’anno scolastico disposto dal Gip del Tribunale di Crotone su proposta della Procura della Repubblica della stessa città della Calabria. Accade a Petilia Policastro, a conclusione di una articolata attività d’indagine tecnica e di videoripresa all’interno di una scuola per l’infanzia condotta dai carabinieri della locale Compagnia.

I militari del Nucleo operativo radiomobile hanno documentato i maltrattamenti subiti dagli alunni prendendo il via da alcune dichiarazioni rese da diversi genitori di bambini frequentanti la scuola, dalle quali emergeva un quadro inquietante di sistematiche violenze e vessazioni, come mostra anche il video YouTube pubblicato in questo articolo.

La diverse fonti da cui provenivano le accuse hanno reso ancor più urgente un approfondimento investigativo con l’attivazione di intercettazioni audio/video all’interno dell’istituto scolastico. Sono state così predisposte intercettazioni ambientali audio e video in vari punti della scuola, dalle quali si aveva certezza di una metodologia pedagogica ‘ sui generis’, dimostrando in modo evidente le costanti vessazioni cui le piccole vittime erano costrette.

In altri termini, emergeva sin dall’inizio – riferisce un comunicato del comando della Compagnia carabinieri di Petilia Policastro – come le condotte ipotizzate a carico delle maestre fossero non già episodiche e limitate a un singolo bambino indisciplinato, bensì sistematiche e rivolte contro la generalità delle giovani vittime sottoposte alle loro cure.

Nonostante le loro limitate capacità espressive, i piccoli maltrattati però sono riusciti ad attirare l’attenzione dei genitori prima, degli inquirenti dopo ed infine dell’autorità giudiziaria che ha ritenuto dimostrata la materialità del delitto contestato, configurando gli estremi del più grave delitto di maltrattamenti.

Per questa ragione sono state applicate misure cautelari personali per evitare il pericolo di reiterazione di condotte simili. Di qui il provvedimento del Gip in accoglimento della richiesta della Procura, dopo il dossier presentato dai carabinieri.