Akhmed Bilalov, silurato da Putin e avvelenato: nuovo caso Litvinenko?

Pubblicato il 28 Aprile 2013 - 13:48| Aggiornato il 22 Febbraio 2023 OLTRE 6 MESI FA

MOSCA – Akhmed Bilalov è un altro Aleksandr Litvinenko? Come l’agente avvelenato dal polonio, Bilalov, senatore russo licenziato da Vladimir Putin dal comitato organizzatore delle Olimpiadi di Sochi, è ricoverato in gravissime condizioni in una clinica tedesca a Baden Baden. E’ stato avvelenato con mercurio e altre sostanze tossiche non ancora identificate.

Bilalov era fuggito dalla Russia dopo una riunione sui Giochi Olimpici a Sochi presieduta da Putin. Il presidente russo aveva constatato il ritardo nei lavori di realizzazione degli impianti e l’aumento dei costi reali rispetto a quelli preventivati.

Nella riunione erano partiti insulti rivolti a Bilalov, che venne silurato. Da allora l’ex senatore, insieme al fratello, costruttore edile e appaltatore per i Giochi, è fuggito in Germania. Non ha mai rilasciato dichiarazioni. Ma alcuni giorni fa la Procura di Mosca ha aperto un’inchiesta nei suoi confronti per presunte appropriazioni indebite relative alle Olimpiadi Invernali del 2014. In particolare Bilalov è accusato di aver fatto lievitare il costo di un trampolino da 40 a 270 milioni di euro.

Ora l’uomo è stato avvelenato. C’è una relazione tra le due cose? Scrive Nicola Lombardozzi su Repubblica:

Bilalov fa sapere che non intende “accusare nessuno”. E che pensa “solo a guarire”. E i toni fanno pensare soprattutto a una trattativa con gli ex amici in patria per recuperare almeno parte dei beni abbandonati nella sua frettolosa fuga dalla Russia.