Batterio killer e la guerra dell’hamburger: sequestri in Italia

Pubblicato il 17 Giugno 2011 - 08:23 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’incubo batterio killer ha attraversato le Alpi ed è partita la guerra dell’hamburger anche in Italia. Se in Francia sono stati ricoverati sette bambini a Lilla, nel nord del Paese, tutti dopo aver fatto pranzo con l’hamburger “Steaks Country”, in Italia le squadre dei Nas hanno fatto scattare i sequestri: 1.570 confezioni in provincia di Verona,  nei supermercati Lidl.

Il prodotto incriminato, quello che probabilmente ha provocato l’intossicazione alimentare omicida in Francia, era venduto in confezioni da 1 kg,  (10 hamburger da 100 gr.) con data di scadenza dal 10 al 12 maggio 2012.

Se Lidl Italia in una nota aveva fatto sapere che quegli hamburger non erano mai arrivati nei discount italiani, perché il ministero della Salute ha fatto partire i controlli e i sequestri  per farli analizzare dall’Istituto zooprofilattico di Padova? Si chiama escherichia coli il microbo senza frontiere che sta preoccupando l’Europa.

Dopo il cetriolo, la barbabietola e i germogli di soia e fagioli adesso si punta il dito contro la carne, anche il germe maledetto che ha ammazzato in Francia non sarebbe lo stesso che ha fatto 37 vittime in tutta Europa a partire dalla Germania.

Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha però tenuto a precisare che non c’è nessun allarme carne, che il sequestro dei Nas dimostrerebbe ”l’elevato livello di tracciabilità dei prodotti”. Un elemento che, a detta del ministro, ”deve rassicurare i consumatori”.

Eppure quella carne che ha intossicato i sette bimbi francesi proveniva dalla Germania, dal Belgio e dall’Olanda, ha fatto sapere l’azienda Seb, con sede a Saint Dizier (nella Francia nord-orientale), che ha prodotto gli hamburger finiti poi nei piatti dei piccoli.

Tutti e sette sono originari del nord della Francia ed il solo elemento che li accomuna per ora è il fatto di aver mangiato hamburger della stessa marca. Tutti si sono sentiti male subito dopo e sono stati ricoverati con gli stessi sintomi. Anche se questi ultimi sono gli stessi registrati per l’epidemia in Germania, che ha già fatto 39 vittime in tutta Europa (tra cui un solo un bambino, di due anni), le autorità sanitarie di Lille hanno confermato che il batterio che colpisce in Francia è di ceppo diverso.

Si tratta, ha precisato la Commissione Europea, del ceppo “più comune (0157), rispetto al ceppo 0104 che ha colpito in Germania”. Nessun allarme europeo è scattato per ora. Ma resta alto l’allarme in Francia, dove il ministro dell’Agricoltura, Bruno Le Maire, ha già fatto sapere che le autorità sanitarie trarranno “tutte le dovute conseguenze” alla fine dell’inchiesta in corso.