Tifoso francese ucciso in Serbia: i 14 ultras rischiano 40 anni di carcere

Pubblicato il 12 Gennaio 2011 - 10:01 OLTRE 6 MESI FA

Brice Taton

È alle battute finali a Belgrado il processo ai 14 teppisti serbi responsabili della morte di Brice Taton, il tifoso francese aggredito selvaggiamente nel settembre 2009 prima di una partita di Europa League fra Partizan e Tolosa, e morto dopo 12 giorni di agonia.

Il procuratore Gordana Janicijevic, nella arringa conclusiva, ha accusato gli ultrà di omicidio premeditato aggravato, un reato che potrebbe costare a ciascuno degli imputati fino a 40 anni di reclusione. Janicijevic ha sollecitato una sentenza in linea con la legge, anche perché – ha detto – la brutale aggressione a Brice Taton ha gettato un’ombra inquietante sull’immagine internazionale della Serbia.

Nel suo intervento il procuratore ha affermato che i 14 hooligan prepararono accuratamente l’attacco al giovane francese, comunicando con i cellulari e incontrandosi in precedenza in vari punti di Belgrado. Si diressero quindi verso il centro della città, dove aggredirono Taton a un caffè all’aperto colpendolo con sedie, bottiglie, petardi, e gettandolo poi giù da una scalinata da un’altezza di quattro metri.

L’avvocato della famiglia Taton, Slobodan Ruzic, ha chiesto un risarcimento di 200 mila euro per i familiari del giovane. La madre della vittima, Suzanne Taton, ha letto una lettera scritta dalla sorella di Brice, in cui si chiede giustizia. Dopo qualche altra udienza, la sentenza è attesa il mese prossimo.