Con Gran Bretagna si allunga lista dei Paesi che riconoscono matrimoni gay

Pubblicato il 19 Luglio 2013 - 18:33 OLTRE 6 MESI FA

 LONDRA, GRAN BRETAGNA – Con la Gran Bretagna  si allunga la lista dei Paesi che riconoscono il matrimonio tra persone dello stesso sesso. E’ giunto anche prima del gayprevisto il ‘sigillo reale’ che conclude definitivamente l’iter di una legge fortemente voluta dal primo ministro conservatore David Cameron e che ha suscitato non poche e accese discussioni. Sta di fatto che dal 2014 in Inghilterra e Galles si celebreranno i primi matrimoni tra persone dello stesso sesso, per legge.

Mentre un testo parallelo sta compiendo un simile percorso anche nell’assemblea scozzese. L’annuncio dello speaker dei Comuni John Bercow ha suscitato reazioni entusiaste tra gli scranni di Westminster. ”E’ una chiara affermazione del rispetto per ogni singolo individuo. A prescindere da eta’, religione, genere, etnia o sessualita”’, ha reagito a caldo la ministro per le Pari opportunita’ Maria Miller. Sull’altro fronte rimangono tuttavia i ‘duri e puri’ al centro delle divisioni che hanno caratterizzato il percorso della legge, a loro avviso approvata senza un chiaro mandato, ‘spinta’ in entrambe le camere.

La legge e’ stata infatti sostenuta dai vertici dei tre maggiori partiti, i conservatori e i liberaldemocratici al governo, e il Labour all’opposizione, ma tra i tory sono state scintille e per mesi, con numerosi deputati ‘ribelli’ che alla Camera dei Comuni hanno votato contro la linea del proprio partito, sebbene Cameron avesse lasciato liberta’ di voto. ”Proprio in quanto conservatore credo nell’istituzione del matrimonio, per tutti”, aveva detto il premier, garantendo fin dall’inizio il suo risoluto sostegno al testo.

Il primo si’ alla House of Commons e’ arrivato nel febbraio scorso, ma poi si e’ piu’ volte paventata la possibilita’ concreta che il provvedimento potesse venire ritardato o addirittura affossato sia alla Camera dei Comuni che a quella dei Lord. E in un passaggio chiave, a maggio, e’ stato fondamentale e ‘salvifico’ l’intervento dei laburisti: i loro voti hanno bloccato una mozione che rischiava di mettere a repentaglio la legge. L’ostinazione contro il testo era anche il frutto di una ‘lotta intestina’ al partito conservatore in un momento in cui Cameron veniva attaccato su piu’ fronti e la sua stessa leadership era messa alla prova voto dopo voto.

Un paradosso apparentemente, ma in quell’occasione l’ancora di salvezza gli e’ stata lanciata dall’opposizione. Il Marriage (Same Sex Couples) Bill, cosi’ si chiama la legge, non e’ comunque rimasto immune alle modifiche durante il suo convulso percorso parlamentare. Fin da subito infatti e’ stato necessario apportare una serie di aggiustamenti per consentire una serie di garanzie per i gruppi religiosi: le nozze gay non potranno essere celebrate dalla Chiesa di Inghilterra e da quella del Galles, mentre altre confessioni e culti hanno la facolta’ di offrirle o meno ai propri fedeli.