Yacht e ville, la Grecia dei ricchi non conosce la crisi

Pubblicato il 10 Maggio 2012 - 14:01 OLTRE 6 MESI FA

(Foto LaPresse)

ATENE – Un’evasione per 40 miliardi l’anno: nella Grecia dei suicidi e della possibile uscita dall‘euro c’è chi se la passa bene, anche se non lo dice. Non al fisco, almeno.

I 40 miliardi di evasione, equivalenti al 20% del pil nazionale, si vedono nelle barche ancorate al porto di Atene, come racconta Ettore Livini su Repubblica. Nella “Beverly Hills” greca ci sono ville con piscine, molte nascoste con teli agli occhi della finanza, bar strapieni e boutique dove non si trova nulla sotto i 380 euro. Eppure in Grecia solo 15mila persone dichiarano più di 100mila euro di guadagni annui.

Sono arrivati anche tecnici da Germania, Danimarca e Olanda per insegnare ai funzionari del Tesoro greco come si trovano gli evasori. Ma i risultati sono stati minimi. Il governo, scrive Livini, ha messo online una lista di 4mila contribuenti infedeli, ha fatto qualche blitz in locali e negozi, ma nel 2011 è riuscito a recuperare solo 900 milioni di arretrati.

“Il Paese povero più ricco del mondo”, dicono i greci. Un Paese in cui il 22% dei cittadini non ha un lavoro. Ma tutto questo non lo si vede tra gli yacht ancorati ai pontili del Mar Egeo, o tra le ville di Kifissia, collina a nord di Atene dove tutti i ricchi della città si sono trasferiti per sfuggire al degrado.