Multe ai gay, blitz all'ambasciata russa a Roma

Pubblicato il 2 Marzo 2012 - 17:48 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ''Adesso multateci tutti'': gli attivisti dell'associazione 'QueerLab' hanno dato vita ad un fash-Pride questa mattina, davanti all'ambasciata russa a Roma, per protestare contro la legge antigay approvata mercoledi' a San Pietroburgo. La norma approvata prevede multe da 120 a 12.000 euro per coloro che parlano di omosessualita' pubblicamente.

''La Rivoluzione Queer non Russa'', con un riferimento alla storica campagna pubblicitaria del Manifesto, e' stato lo slogan scelto dai giovani attivisti romani per lanciare un messaggio al governatore di San Pietroburgo, Georgy Poltavchenko. ''Le speranze che il governatore fermi quella legge sono minime – hanno spiegato gli organizzatori – ma era importante mandare un messaggio di solidarieta' alle persone omosessuali e transessuali russe''.

La legge prevede multe per i gay, le lesbiche, i bisessuali o i transgender che professano apertamente il loro orientamento sessuale in presenza di minori. ''E' evidente – sostengono gli attivisti di QueerLab – che questa legge potra' essere usata, e sara' sicuramente usata, per ridurre le persone omosessuali e transessuali all'invisibilita', per schedare le associazione lgbt e per impedire le manifestazioni pubbliche come i gay pride''.

QueerLab e' una nuova associazione lgbt romana, nata nell'ottobre scorso, che ha dato vita ad un blitz simile il 1 dicembre, in occasione della Giornata mondiale della lotta all'Aids, per protestare, davanti alla statua a Karol Woytjla alla stazione Termini, contro le politiche anti-preservativo del Vaticano.