“La mutua dei truffatori”, con 7 euro si viaggia a Parigi per tutto il mese

Pubblicato il 4 Maggio 2010 - 16:07 OLTRE 6 MESI FA

Solo 7 euro al mese per viaggiare sui mezzi pubblici parigini. In Francia la stampa l’ha ribattezzata “la mutua dei truffatori”, la nuova organizzazione composta da studenti, disoccupati e squattrinati che in un anno hanno truffato la Ratp, la società che gestisce i mezzi di trasporto d’oltralpe, per un valore di 80 milioni di euro.

Il sistema è semplice: ogni mese ciascun membro versa alla sua associazione una quota di 7 euro e viaggia senza biglietto sui mezzi pubblici della capitale. Coloro che incappano nei controlli pagano le multe attingendo alla cassa comune della propria associazione e i risultati premiano sempre i trasgressori: il numero dei “senza biglietto” è di gran lunga superiore a quello dei sanzionati visto che la Ratp può contare solo su 968 controllori.

Un’idea vecchia di secoli. Il piano fu escogitato, come racconta il “Times” di Londra, nel lontano XVII secolo dal banchiere napoletano Lorenzo de Tonti per finanziare le guerre di Luigi XIV. Il metodo d’investimento, denominato “tontina”, prevedeva il versamento di un capitale da parte dei risparmiatori i quali ricevevano, in cambio, una rendita vitalizia. Ma senza andare troppo indietro nel tempo le associazioni odierne parigine assomigliano molto a quelle di mutuo soccorso del XIX secolo quando operai privi di protezioni sociali, proprio come oggi fanno i truffatori della capitale francese, trasferivano e ripartivano sulla collettività i rischi di eventi dannosi.

Secondo “Le Parisien” al momento esistono a Parigi almeno una dozzina di queste associazioni di truffatori. Gli adepti si proclamano radicali di sinistra, libertari e soprattutto sognano una società in cui i trasporti pubblici siano gratuiti.

Intanto il delegato sindacale della Sud-RATP, Philippe Touzet, sottolinea che la protesta di queste associazioni in realtà punisce la maggioranza dei cittadini della capitale: «Si può tranquillamente discutere sull’opportunità di rendere gratuiti i mezzi di trasporto – dichiara il sindacalista – Ma questa forma di protesta rende il sistema più fragile. Non pagando il biglietto, queste persone provocano un’ulteriore riduzione del numero dei bus in circolazione. Adesso già circolano troppo pochi mezzi pubblici e questa protesta non fa altro che peggiorare la situazione».