Nube vulcanica, le compagnie aeree contro i governi: “Riaprire alcune tratte”

Pubblicato il 19 Aprile 2010 - 11:57 OLTRE 6 MESI FA

Le compagnie aeree europee si lamentano con i governi nazionali per il blocco dei voli e chiedono che vengano ripristinati alcuni collegamenti continentali. La maggior parte dei voli sono stati sospesi in tutta Europa per motivi di sicurezza dopo l’eruzione vulcanica in Islanda che ha sprigionato una nube di cenere. Intanto l’Unione europea lancia un monito per bocca del commissario ai trasporti Sim Kallas: la priorità al momento, sostiene, è “riprendere i voli tenendo conto della sicurezza dei passeggeri”, per affrontare l’impatto economico “superiore a quello dell’11/9”.

La Iata (International Air Transport Association) ha infatti chiesto l’apertura di «almeno qualche corridoio» per far fronte alla chiusura di numerosi aeroporti a causa della nube di cenere vulcanica islandese. La Iata raggruppa oltre 270 linee aeree del mondo.

Nella nota inviata ai governi europei, l’ente chiede un «ripensamento» del loro «processo decisionale», basato sui «fatti» e non su «modelli astratti», e l’apertura «almeno di qualche corridoio» di volo, «se non dell’intero spazio aereo».

«Ci siamo addentrati abbastanza nella crisi – prosegue il documento – da esprimere la nostra insoddisfazione su come i governi l’hanno gestita, senza una reale valutazione dei rischi, senza consultazioni, senza coordinamento e senza leadership. La crisi sta costando alle linee aeree almeno 200 milioni al giorno in mancati guadagni e l’economia europea sta soffrendo perdite per miliardi di dollari per mancata attività».

La Iata «critica il singolare metodo dell’Europa, che ha chiuso lo spazio aereo basandosi unicamente su modelli teorici della nuvola di cenere. Questo significa che i governi non si sono assunti la responsabilità di prendere decisioni basate sui fatti», e senza consultare le compagnie. Bisignani afferma di «essersi consultato con le compagnie affiliate che normalmente operano nello spazio interessato (dalla crisi). Esse lamentano che si sono perse occasioni di volare in sicurezza».

Il sistema adottato in Europa – continua la nota – «consta invece nella chiusura a tappeto dello spazio aereo». L’associazione fa quindi appello ai governi per una «riapertura flessibile dello spazio aereo. Le valutazioni di rischio dovrebbero essere in grado di aiutarci a riaprire almeno qualche corridoio, se non l’intero spazio aereo».