Immigrazione: dopo i permessi e le partenze, la Francia alza la voce

Pubblicato il 16 Aprile 2011 - 21:40 OLTRE 6 MESI FA

Un immigrato tunisino (foto LaPresse)

ROMA – Arrivano i primi permessi temporanei ed i tunisini non perdono tempo per varcare il confine italiano diretti verso la Francia. A fronte dei primi esodi il Ministro dell’Interno Roberto Maroni invita il governo francese a collaborare ed a non mostrare i muscoli ma per tutta risposta Parigi alza la voce contro l’ingresso dei tunisini.

A Ventimiglia gli immigrati hanno ritirato il permesso di soggiorno temporaneo e, documento alla mano, sono saliti sul primo treno diretti in Francia. Giunti alle stazioni Garavan e Mentone sono stati effettuati i controlli da parte della polizia francese e solamente due immigrati sono stati fatti scendere dal treno, perche’ non avevano il permesso di soggiorno temporaneo. Le autorita’ francesi pero’ smentiscono che gli immigrati abbiano varcato la frontiera sostenendo che non e’ cambiato nulla nelle regole per l’arrivo degli immigrati. Da Milano, prima che i primi tunisini partissero per la Francia, il Ministro Maroni ha ribadito che il no di Parigi a ”dare una mano all’Italia” e’ il contrario dello spirito europeo che ha consentito la libera circolazione. E poi l’affondo del capo del Viminale secondo il quale e’ meglio ”collaborare piuttosto che mostrare i muscoli”.

Nel pomeriggio, il Ministero dell’Interno francese ha fatto sapere che le regole restano quelle fissate dalla circolare del ministro Claude Guerant ma alla ”Prefettura di Nizza non risulta che immigrati tunisini siano entrati oggi dall’Italia”. Intanto partenze verso la Francia sono previste anche da altre regioni italiane dove sono stati portati gli immigrati nordafricani sbarcati nelle settimane scorse a Lampedusa. Sul fronte della situazione delle strutture di accoglienza italiane, a Pozzallo, nel ragusano, ci sono stati momenti di tensione tra migranti e forze dell’ordine. Le lungaggini burocratiche per le richieste di asilo politico hanno innervosito gli extracomunitari che si sono scontrati con le forze dell’ordine. Un finanziere, un poliziotto, un carabiniere e tre migranti sono rimasti feriti. A Manduria, nel tarantino, dove e’ stata realizzata la tendopoli per un migliaio di tunisini, un gruppo di residenti ha costituito un comitato ed ha inviato una lettera al Capo dello Stato per chiedere maggiore sicurezza.

A stretto giro di posta il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, ha assicurato che e’ stata rafforzata l’attivita’ di prevenzione delle forze dell’ordine. A Roma, intanto, non si placano le polemiche sull’arrivo di un centinaio di immigrati. Il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, ha affermato che la vicenda e’ stata gestita ”malissimo” perche’ le istituzioni ”non sono state neanche avvertite: ne io ne’ la presidente della Regione Lazio”. Per il Dipartimento della Protezione civile ”le responsabilità nell’individuazione dei luoghi dove accogliere i cittadini extracomunitari e nell’informazione da garantire ai livelli istituzionali sottostanti quello regionale sono molto chiare: spettano, come stabilito e concordato nello stesso Piano per l’accoglienza dei migranti alle strutture regionali”. E la Governatrice del Lazio, Renata Polverini, non nasconde che ”c’e’ stata un po’ di confusione a cui speriamo di porre rimedio. Io personalmente non lo sapevo”.