Attentati Ungheria, a giudizio la “brigata della morte” anti-rom

Pubblicato il 9 Settembre 2010 - 20:03 OLTRE 6 MESI FA

La Procura generale ungherese ha incriminato i componenti della ‘brigata della morte’, responsabile dell’uccisione di diversi rom. Sono quattro uomini, fra 28 e 42 anni, tutti accusati degli attentati commessi fra il 2007 e il 2009 contro persone appartenenti all’etnia rom (zigani, come li chiamano in Ungheria).

In tutto, in una quindicina di attacchi con bottiglie incendiarie, erano morti sei rom, fra cui un bambino di sei anni. L’ultima vittima era una donna di 45 anni uccisa a Kisleta (Ungheria est) ad agosto 2009, mentre sua figlia di 13 anni era stata ferita gravemente con un fucile di caccia. Secondo la Procura, il movente era chiaramente razzista: tutti gli accusati, estremisti di destra, avevano avuto in passato conflitti con rom.

La polizia ha indagato per un anno prima di trovare gli autori della serie di uccisioni che hanno suscitato scalpore anche all’estero. Gli arresti sono stati eseguiti a Debrecen, città dell’Ungheria orientale alla fine di agosto. Varie proprie, fra le quali anche test del dna ed intercettazioni telefoniche inchioderebbero gli arrestati. Il caso passa ora al tribunale. La prima udienza sarà fissata presto. Il caso è complicato dal fatto che uno degli accusati aveva collaborato per un certo tempo con i servizi segreti militari come soldato a contratto.