Si tuffò nel Tamigi e interruppe la regata Oxford-Cambridge: rischia 4 anni di carcere

di Cristina Buonerba
Pubblicato il 18 Ottobre 2012 - 18:00 OLTRE 6 MESI FA
Trenton Oldfield nel Tamigi interrompe la gara di canottaggio Oxford-Cambridge

Trenton Oldfield nel Tamigi interrompe la gara di canottaggio Oxford-Cambridge

LONDRA – Sguardo vispo, barba incolta e una laurea conseguita presso la London School of Economics: a prima vista Trenton Oldfield, 36 anni, può confondersi con un qualsiasi giovane ambizioso che vuole farsi strada nella competitiva Londra. Ma Trenton, originario di Sydney, deve occuparsi di problemi ben più grandi di come migliorare la propria carriera, come il rischio di una condanna a 4 anni di carcere per una nuotata nel Tamigi.

Lo scorso 7 aprile ha intrapreso una pacifica azione di protesta contro un simbolo delle élite britanniche, tuffandosi nel Tamigi e interrompendo, per la prima volta nella storia, la regata Oxford-Cambridge, una delle competizioni di canottaggio più famose al mondo, causando in questo modo 25 minuti di ritardo sulla tabella di marcia della gara, che vede contrapposti i canottieri dell’Università di Oxford a quelli dell’Università di Cambridge.

L’obiettivo di questo gesto, secondo quanto dichiarato dallo stesso Oldfield, era quello di richiamare l’attenzione pubblica sui recenti tagli del governo di David Cameron e sui privilegi delle classi agiate in Gran Bretagna.

In un primo momento l’accusa a sua carico era di aver violato l’Articolo 5 del Public Order Act. Il disturbo alla quiete pubblica in Gran Bretagna è un genere di reato che comporta l’imposizione di una multa di un massimo di 1000 sterline. Ma, a seguito della grande pressione mediatica e politica e in vista degli imminenti Giochi Olimpici di agosto, le accuse contro Trenton Oldfield sono cambiate, diventando ben più gravi, trasformandosi così in un chiaro messaggio di avviso per chiunque avesse voluto imitare le stesse azioni durante le Olimpiadi.

Trenton Oldfield (Ap-LaPresse)

Per aver provocato 25 minuti di ritardo nello svolgimento della regata, per non aver di fatto violato nessuna legge – non è illegale nuotare nel Tamigi – e per non aver causato nessun danno a cose o persone, ai sensi di un’antica legge della Common Law, Trenton Oldfield è stato dichiarato colpevole di Public Nuisance (disturbo della quiete pubblica aggravato, che ha come vittime non i singoli ma l’intera comunità). Con questa accusa, fra poche ore, venerdì 19 ottobre, giorno della sentenza finale, Trenton Oldfield corre il rischio di essere condannato fino a quattro anni di carcere.

Che si condivida o meno il genere strambo di protesta e le motivazioni che l’hanno motivata, si tratta pur sempre di un conto un po’ troppo salato da pagare per aver interrotto pacificamente una regata sportiva e aver provocato il malcontento dei presenti.

In Russia la recente condanna a due anni di carcere del collettivo femminista delle Pussy Riot ha scatenato un sentimento di rabbia e di stupore generale per la mancata tolleranza del diritto alla protesta da parte del governo Putin. Ma, se Trenton Oldfield dovesse essere veramente condannato al carcere, un Paese che si definisce democratico come l’Inghilterra di Cameron non sarebbe da meno, quanto a repressione del dissenso.

Va detto però che, se i giudici si fossero limitati a mantenere il primo capo di accusa e a punire la “bravata” con una semplice multa, Trenton Oldfield non avrebbe di fatto ottenuto tutta l’attenzione mediatica che cercava.