Uccise la moglie per gelosia. Il corpo scoperto in una cisterna 20 anni dopo

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Marzo 2017 - 07:55 OLTRE 6 MESI FA
Uccise la moglie per gelosia. Il corpo scoperto in un serbatoio 20 anni dopo

Uccise la moglie per gelosia. Il corpo scoperto in un serbatoio 20 anni dopo

LONDRA – Michael Bowen, marito accecato dalla gelosia, nel 1997 uccise la moglie Sandie, 53 anni, e occultò il cadavere in un serbatoio dove è rimasto per quasi 20 anni.

Bowen, di Llandogo, in the Wye Valley, oggi ha 70 anni, e pur ammettendo di aver ucciso la moglie non aveva mai voluto dire dove avesse nascosto il corpo che, a febbraio, è venuto alla luce casualmente: per la prima volta, in quasi 100 anni, il serbatoio è stato svuotato e i passanti hanno visto che Sandie era ancora legata a un lavandino di ceramica.

La Bowen fu vista viva per l’ultima volta nell’agosto 1997 ed è stata identificata grazie alle impronte dentali e all’analisi del DNA. Il medico legale ha stabilito che è stata assassinata. Mike Bowen, dopo essere stato condannato nel 1998 al carcere a vita, ha scontato 15 anni, ora è libero e i giudici hanno escluso qualsiasi ulteriore azione nei suo confronti.

Il corpo della Bowen era stato legato a un lavandino e gettato in un serbatoio a Wentwood, vicino a Newport, nel Galles del sud. Bowen, operaio forestale, uccise la moglie accecato dalla gelosia, dopo aver scoperto che lei aveva una relazione con il suo capo George Morgan attraverso alcuni discorsi ascoltati al pub.

Tornato a casa, dopo aver scolato sei pinte di Guinnes, affrontò la moglie in camera da letto, la uccise e poi si recò nella foresta di Wentwood per nascondere il corpo. Dopo la morte della moglie Bowen, disse agli investigatori che la donna era andata a trovare la figlia a Folkstone, nel Kent, di averla accompagnata alla stazione ferroviaria di Newport e di non aver ricevuto più notizie. Ma la donna non arrivò mai a Folkstone né da allora fu mai più vista.

Furono trovate tracce di sangue su una delle sue camicie e la borsa, parzialmente bruciata, recuperata nei resti di un incendio. A casa, la polizia trovò anche la protesi, il passaporto, la patente di guida e gli occhiali da lettura.