A Firenze ritardo cesareo, bimba in stato vegetativo

Pubblicato il 9 Giugno 2016 - 15:07 OLTRE 6 MESI FA
L'ospedale Careggi

L’ospedale Careggi

FIRENZE – Una neonata condannata a vivere in stato vegetativo permanente perché i medici dell’ospedale fiorentino di Careggi avrebbero aspettato troppo tempo a farla nascere, provocandole un’asfissia perinatale.

È l’accusa avanzata dagli avvocati della famiglia, che hanno avviato una richiesta di danni per milioni di euro all’azienda ospedaliera, corredata dalla relazione di un medico legale.

L’episodio, riportato sulle pagine locali de ‘La Repubblica’, è avvenuto il 5 gennaio scorso. La madre della piccola, 40enne alla prima gravidanza, è stata ricoverata nell’ospedale il 4 gennaio per sottoporsi a un parto gemellare programmato.

“Durante la gravidanza non ci sono stati problemi” spiega il medico legale Francesco Nobili. Tuttavia, spiega Nobili, “la valutazione del rischio fatta dal Careggi per il parto era alta”.

Alle 18,33 è nato il primo bimbo per via naturale, senza complicazioni. La sorellina è nata con un parto cesareo alle 19,22, circa 47 minuti dopo il fratellino. “Si tratta di un tempo enorme, inspiegabile e immotivato”, afferma Nobili, che ha provocato nella piccola un’asfissia perinatale.

Secondo la relazione effettuata dal medico legale, il cesareo si sarebbe dovuto effettuare subito, “poiché dopo la nascita del primo gemello la bimba si era spostata in una posizione che rendeva impossibile un parto naturale”, come sapevano i medici in sala parto che “la controllavano ecograficamente”.

”Considerato che il tempo necessario per eseguire un cesareo è di tre o quattro minuti, prosegue Nobili, “la bimba sarebbe potuta nascere alle 18.40 ed essere sana”.

“Le linee guida – precisa il medico legale – dicono che per il cesareo il tempo massimo di attesa è di 30 minuti, in assenza di condizioni di criticità”. Dopo alcuni giorni dalla nascita la piccola è stata trasferita all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dove si trova tutt’ora.

I medici del pediatrico le hanno riscontrato “a livello encefalico enormi danni su base ipossico-ischemica eziologicamente riconducibili ad una grave asfissia perinatale”.

“Ci siamo avvalsi anche della consulenza esterna del professor Domenico Arduini, ordinario di ginecologia a Roma – prosegue Nobili – che ha riscontrato due criticità nell’operato dei medici del Careggi: la decisione di non eseguire subito il parto gemellare col cesareo e l’attesa di tempo enorme” per far nascere la seconda gemellina. “Ma il Careggi dice di aver avviato un audit interno e che le procedure sono state rispettate” aggiunge Nobili.

Intanto, gli avvocati della donna, Francesco Salesia e Iacopo Tozzi, “hanno fatto richiesta al Careggi di risarcimento danni”, specificando di non aver presentato ancora nessuna denuncia alla procura Firenze. “Si tratta di milioni di euro – precisa Nobili, impossibile quantificare, ci si deve sedere a un tavolo e trovare un accordo”, anche perché “la signora ha bisogno di soldi, ha una bimba di 5 mesi in stato vegetativo che non potrà rimanere per sempre al Meyer”.