“Al Sud non conoscono gli scontrini”: lo dicono i veneti dopo Cortina

Pubblicato il 5 Gennaio 2012 - 15:08 OLTRE 6 MESI FA

CALALZO (BELLUNO) – ''L'ho detto al sindaco Franceschi: se io fossi un cittadino di Cortina mi costituirei parte civile per chiedere i danni a chi, sui quotidiani di oggi, sta cercando di svilire la citta' e farla passare per la Gomorra delle Dolomiti''. Sfoga cosi' tutta la sua rabbia il primo cittadino di Calalzo, Luca De Carlo, comune vicino alla 'perla delle Dolomiti', commentando il lavoro degli ispettori dell'Erario nella localita' ampezzana e il clamore negativo sui media.

Pur ribadendo che ''i controlli sono giusti e vanno fatti'', De Carlo critica ''la teatralita' dei controlli, che hanno svilito un territorio e la sua gente, facendola passare per delinquente''. E aggiunge: ''se gli ispettori fossero andati a Capri o Taormina probabilmente la percentuale di evasione scoperta sarebbe 20 volte superiore. Ammesso che al Sud sappiano cosa sono gli scontrini fiscali''.

Per il sindaco di Calalzo – che dice di solidarizzare, ''pur da non leghista'', con il governatore Zaia – ''c'e' la classica disparita' di trattamento: da una parte un Paese che tira, il Nord, dall'altra un Paese che e' al traino del primo da anni e dove si evadono molto di piu' le tasse''.