Alessandro Profumo contestato dagli studenti a Venezia

Pubblicato il 23 Novembre 2011 - 18:38 OLTRE 6 MESI FA

VENEZIA, 23 NOV – La vivace contestazione di una parte degli studenti intervenuti all'Auditorium Santa Margherita di Venezia ha fatto ritardare di oltre mezz'ora l'intervento dell'ex amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, nell'incontro organizzato nell'ambito del ciclo 'Conversazioni sul nostro futuro. Incontri e dibattiti di economia e politica italiana'.

Da ''ladro'' ad ''assassino'', da ''vergogna, vergogna'' a ''fuori, fuori'', ai giochi di parole sul suo cognome (''Puzza, non Profumo'') sono stati molti i cori partiti all'indirizzo di Profumo, che ha respinto con decisione solo i giudizi morali sulla persona. Dopo i tentativi del rettore di Ca' Foscari, Carlo Carraro, e del presidente di Apindustria Venezia, Ivan Palasgo, di far cambiare idea ai contestatori, e' stato il resto dell'aula stessa, in seguito all'intervento di una studentessa di economia e di FilippoMaria Pontani, tra gli invitati sul palco al dialogo, a consentire a Profumo di iniziare il proprio intervento. ''Oggi l'Europa e' a un bivio – ha detto Profumo – con probabilita' elevate di tornare indietro. Non e' la Grecia il problema dell'Europa, ma l'Italia, perche' 1900 miliardi di debiti non se li puo' accollare nessuno. Alcuni continueranno a vivere come ora, ma fasce spaventose della popolazione vivranno molto peggio, se si tornera' alla vecchia Lira e all'inflazione, fenomeno socialmente iniquo''.

Da questo bivio, secondo Profumo, ''usciremo come Europa se l'Italia sara' capace di 'fare i compiti a casa'. Le strade possibili sono quattro: l'austerita' fiscale, che in parte si sta gia' realizzando, l'inflazione, la crescita, che pero' purtroppo non arriva girando un interruttore, e la ristrutturazione del debito, che pero' porterebbe alla rottura del sistema europeo, tornando indietro di due generazioni. Cosa non ha funzionato nel sistema capitalistico? Siamo andati tutti dietro ai buoni risultati attraverso il taglio dei costi anziche' investire in innovazione''.

E le banche? ''Purtroppo – ha concluso Profumo – ci saranno sempre dei, come li definite voi, 'puzzoni' che faranno il mio lavoro… E' il sistema capitalistico''.