Bambini a digiuno a causa dello sciopero generale, nella scuola arrivano i carabinieri

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Dicembre 2021 - 08:46 OLTRE 6 MESI FA
Bambini a digiuno a causa dello sciopero generale, nella scuola arrivano i carabinieri

Bambini a digiuno a causa dello sciopero generale, nella scuola arrivano i carabinieri FOTO ANSA

Bambini rimasti a digiuno a causa dello sciopero generale a cui hanno aderito anche gli addetti alle mense scolastiche. Caos ieri mattina in alcuni istituti comprensivi del Municipio X, nel quadrante sud di Roma, dove i sacchetti con il pasto freddo sono arrivati anche con tre ore di ritardo. E in due scuole sono stati contattati i carabinieri per segnalare l’accaduto.

Sciopero e bambini a digiuno

“La ditta fornitrice, che all’epoca ha vinto appalto del municipio, ci aveva garantito per oggi, a causa dello sciopero, la consegna di cestini con pasto freddo – ha spiegato un dirigente -. L’allarme è scattato quando alle 13 non era ancora arrivato nulla. Nella scuola ci sono tre turni della mensa e il primo inizia alle 12 per l’infanzia. Abbiamo provato a telefonare ai responsabili della ditta, ma non rispondeva nessuno. Così alle 14 ho inviato una circolare alle famiglie informandole dell’accaduto e ho scritto anche al municipio”.

Una situazione in cui, spiega il preside, “si sono trovate anche altre scuole del municipio”. “I cestini sono arrivati alle 14.30. E’ una cosa vergognosa. Abbiamo chiamato i carabinieri e sono venuti a constatare l’interruzione di pubblico servizio. Tra l’altro è una situazione rischiosa se ci sono bambini fragili”.

Più di 800 bambini

Solo in una delle scuole il disservizio ha interessato 800 bimbi di tre plessi. Le famiglie si sono subito attivate. Alcuni genitori hanno preso prima i bambini altri hanno comprato pizza per gli alunni rimasti digiuni. “I genitori che potevano sono andati a prendere i bimbi a scuola – ha raccontato una mamma – altri hanno avuto l’autorizzazione della scuola a comprare pale di pizza per le classi. I cestini sono arrivati intorno alle 15 e composti in maniera approssimativa. In sei anni che i miei figli frequentano la scuola pubblica non era mai successa una cosa del genere. Penso sia molto grave”.