Bergamo vieta il burqa o altri veli: ma lo mette alle ragazze in bikini

di Dini Casali
Pubblicato il 5 Agosto 2011 - 11:26| Aggiornato il 8 Agosto 2011 OLTRE 6 MESI FA

BERGAMO – La città di Bergamo, o Berghem, come la chiamano i bergamaschi, con un’ordinanza comunale si accinge a vietare il burqa e tutti gli altri veli islamici. Per par condicio il velo lo ha messo alle cultrici della tintarella in bikini, che nei parchi pubblici dovranno vestirsi in modo adeguato. L’editto vieta anche gli innocenti pic-nic all’aria aperta, senza distinguere, in questo cas, o tra confessioni religiose diverse. Sono alcuni dei provvedimenti contenuti nel nuovo regolamento di polizia locale di Bergamo, presentato dalla giunta di centrodestra. Il documento, che andrà a sostituire quello in vigore dal 1961, sarà discusso in Consiglio comunale alla ripresa dalle ferie.

Si annuncia dunque un dibattito serrato tra maggioranza e minoranza, prima della sua approvazione. Sull’utilizzo del velo, il testo – redatto per buona parte dall’assessorato alla Sicurezza, in mano alla Lega Nord – fa un esplicito riferimento a “burqa, niqab o altro indumento o manufatto, finalizzato a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona in luogo pubblico o aperto al pubblico”. Raffica di divieti anche in tema di prostituzione su strada, con multe previste per lucciole e automobilisti, e di decoro urbano. Salvo modifiche, presto in città non si potrà più circolare coi pattini o in skateboard, né si potranno lasciare volantini sui parabrezza delle auto.