Bimbo ucciso a Genova. Restano in carcere la madre e il compagno

Pubblicato il 20 Marzo 2010 - 16:57 OLTRE 6 MESI FA

Katerina Mathas

Restano in carcere Katerina Mathas e Giovanni Antonio Rasero accusati entrambi di omicidio volontario del piccolo Alessandro di 8 mesi, figlio della donna. Il gip Vincenzo Papillo ha accolto la richiesta di ordinanza di custodia cautelare in carcere del pm Marco Airoldi per il pericolo di reiterazione di atti di violenza.

Data la gravità straordinaria del reato del quale sono accusati e la personalità della donna e di Rasero, privi della capacità di controllo dei propri impulsi aggressivi, sussiste infatti il pericolo di altri reati dello stesso genere.

Sarebbero stati, infatti, lo stordimento e la perdita di autocontrollo per la droga consumata, per l’assenza di sonno, e la frustrazione di Rasero per un mancato rapporto sessuale con Mathas, a rendere la coppia insofferente al pianto e alle richieste del piccolo Alessandro di otto mesi, al punto tale, da seviziarlo in momenti diversi con violenza crescente, fino a sbattergli la nuca più volte contro una superficie dura per zittire il suo pianto. Un pianto probabilmente molto insistente dato che sembra che il piccolo non avesse mangiato fin da lunedì pomeriggio.

Si sarebbe consumato in questo scenario, ricostruito dopo gli interrogatori dei due presunti colpevoli, l’omicidio del bambino, al quale, oltre allo sfondamento della parte posteriore del cranio, alle bruciature da sigaretta alle orecchie e alla cresta iliaca sinistra, alle ecchimosi sul collo per i pizzicotti ricevuti, sono stati trovati anche lividi sull’addome e su una coscia compatibili con lesioni da afferramento, e poi ancora ecchimosi su un piede dovute ad uno o più morsi. La testa del piccino è stata sbattuta almeno due volte, con grande violenza e l’agonia del piccolo Alessandro, che probabilmente ha perso immediatamente coscienza, sarebbe durata non più di una trentina di minuti.