Brescia: uomo massacrato e bruciato vivo, figlio condannato a 23 anni di carcere

Pubblicato il 12 Ottobre 2010 - 00:01 OLTRE 6 MESI FA

Si è concluso con quattro condanne a 23 anni e un mese di carcere, il processo, celebrato a Brescia, per l’omicidio di Gioacchino Lombardo, avvenuto nel luglio del 2003.

La vittima venne presa a calci e pugni dal figlio Vincenzo, uno dei quattro condannati, dopo una discussione avvenuta a Brescia. Il corpo della vittima venne poi ritrovato, carbonizzato in un’auto data alle fiamme, a Bereguardo in provincia di Pavia.

Vincenzo Lombardo venne arrestato nei giorni successivi. Gli accertamenti di medicina legale dimostrarono poi che Gioacchino Lombardo, era ancora vivo quando l’auto venne data alle fiamme.

L’accusa passò, così, da omicidio volontario a tentato omicidio e omicidio colposo. Oggi il tribunale di Brescia ha inflitto una pena quasi doppia rispetto alla richiesta dell’accusa che era stata di 12 anni.