Bruno Magri uccise padre, 26 coltellate: fuori dopo 3 anni

di redazione Blitz
Pubblicato il 3 Marzo 2016 - 15:07 OLTRE 6 MESI FA
Bruno Magri uccise padre, 26 coltellate: fuori dopo 3 anni

Bruno Magri uccise padre, 26 coltellate: fuori dopo 3 anni

TREVISO – Nel 2013 ha ucciso il padre, Roberto Arrigo Magri, con 26 coltellate. E sta già per ottenere la semilibertà. E’ quanto potrebbe accadere a Bruno Magri, musicista e studente al conservatorio di Rovigo, 23 anni.

Magri è stato condannato a otto anni di carcere dai giudici di appello, ma, scrive Roberto Ortolan sul Gazzettino, “nel giro di poche settimane potrebbe ottenere i primi permessi per uscire dal carcere e poi la semilibertà”.

L’omicidio risale al 17 gennaio 2013: durante una lite nella villetta di via Ghirada a Treviso Bruno Magri prese due coltelli ed ammazzò il padre, manager di 55 anni. “Un massacro”, secondo la ricostruzione degli inquirenti. Il pubblico ministero chiese 16 anni di carcere, ne ottenne 12, ma Magri probabilmente non farà nemmeno quelli.

Spiega Ortolan sul Gazzettino:

Bruno Magri era chiamato a rispondere dell’accusa di omicidio aggravato dalla crudeltà e dal vincolo di parentela. Aggravanti che, nei fatti, il riconoscimento del vizio parziale di mente hanno cancellato, almeno a livello di pena inflitta. In appello gli avvocati riuscirono infatti a far valorizzare i risultati di 12 mesi di indagini difensive dalle quali emerse che il 23enne, stressato dalle continue vessazioni del padre, al momento dell’omicidio non era totalmente capace di intendere e di volere. Non solo. Da una minuziosa ricostruzione del delitto, emerse che il padre aveva provocato il figlio, facendogli perdere il lume della ragione. Aspetti poi in buona parte accolti dai giudici d’appello.

(…)Dalla sentenza di secondo grado è trascorso quasi un anno ed è ormai imminente la sentenza di Cassazione che metterà la parola fine sulla tragedia di via Ghirada. Nei 3 anni di carcere Bruno Magri ha avuto un comportamento esemplare, sottoponendosi anche a un percorso di “autocoscienza”, che gli ha permesso di ottenere, come prevede la legge, uno “sconto” di ulteriori 9 mesi. Pertanto è arrivato a metà pena e può iniziare a ottenere i benefici di legge, ovvero potrà uscire dal carcere”.