Capodanno, feste private, cenoni, feste in piazza, discoteche: le regole del nuovo decreto per arginare la variante Omicron

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 26 Dicembre 2021 - 11:27 OLTRE 6 MESI FA
cenone capodanno

Capodannno, feste private, cenoni, feste in piazza, discoteche: le regole del nuovo decreto per arginare la variante Omicron (foto Ansa)

La variante Omicron corre ormai anche in Italia e fa impennare i contagi (nel bollettino di ieri 54.762 nuovi contagi con 144 morti e un incremento nelle terapie intensive di 80 ricoveri). Per questo motivo, nell’ultimo decreto approvato è stata decisa una nuova stretta che coinvolge non solo il Natale appena passato ma anche il Capodanno. 

Omicron, la stretta di Capodanno: niente feste in piazza, discoteche chiuse fino al 31 gennaio

Per Capodanno non sono previste feste in piazza. A deciderlo, in molti casi sono stati i sindaci o i presidente di regione. Nella prima riunione della cabina di regia, è arrivata la conferma da parte dell’esecutivo nazionale. 

Le discoteche resteranno chiuse fino al 31 gennaio. Una misura più drastica di quanto ipotizzato inizialmente, in cui l’idea del Governo era quello di lasciare le discoteche aperte consentendo l’accesso a chi avesse la dose booster di vaccino. Ingressi previsti anche per chi avesse due dosi di vaccino ed un tampone negativo, se in attesa della terza dose. 

Il cenone in locali o ristoranti resta consentito. Per accedervi si dovrà essere in possesso del Super green pass (almeno due dosi di vaccino o un certificato di avvenuta guarigione negli ultimi sei mesi).

Nessun limite per feste private e cenoni, solo consigli

Per le feste private e cenoni in casa non sono previsti limiti ma gli esperti consigliano a tutti i partecipanti di fare un tampone il giorno stesso per limitare i rischi di un possibile cluster e per evitare noiose quarantene anche ai vaccinati con ciclo completo.

Costa: “Per le discoteche è stata una scelta sofferta”

Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, spiega che “per le feste e le discoteche è stato preso questo provvedimento difficile e sofferto. C’è la consapevolezza che parliamo di un settore che ha sofferto tantissimo, che va sostenuto anche economicamente. Detto questo per i prossimi giorni prevedo una situazione come quella attuale, ci auguriamo che ci sia un assestamento“.

La chiusura delle discoteche lascia perplesso anche il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Nella sua regione, precisamente sulla costiera romagnola, ci sono diversi locali noti da sempre. Bonaccini si è detto dubbioso sulla chiusura delle discoteche: “Temo il proliferare, come è stato quest’estate, di feste private incontrollabili. E’ l’unico punto su cui io avevo suggerito di utilizzare il super Green pass e magari anche i tamponi”.