Caporalato a Napoli: immigrati reclutati in strada come prostitute

Pubblicato il 22 Dicembre 2009 - 16:44 OLTRE 6 MESI FA

Immigrati clandestini reclutati in strada come prostitute, contrattando il prezzo da un finestrino di un’automobile, per poi essere impiegati nella costruzione di ville, appartamenti e locali abusivi.

È quanto ha scoperto la Digos di Napoli che, su delega della direzione distrettuale antimafia del capoluogo partenopeo, ha denunciato 32 piccoli imprenditori edili locali con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Per realizzare i manufatti abusivi, soprattutto nel quartiere Pianura di Napoli, gli imprenditori, tutti napoletani, hanno dato lavoro a extracomunitari «procacciati in strada come prostitute davanti agli occhi di tutti» ha sottolineato il capo della digos Antonio Sbordone.

L’indagine costituisce un filone della pù ampia attività compiuta nel 2008 a seguito della rivolta a Pianura contro la realizzazione della discarica ed ha oggetto l’accertamento dei collegamenti fra le attività di abusivismo edilizio e il clan Lago. Gli extracomunitari impiegati hanno tutti intorno ai 30 anni e sono originari prevalentemente di Togo, Ghana e Costa D’Avorio.

Dal litorale domizio, ogni mattina intorno alle 7, arrivavano in 40-50 alle rotonde di Pianura, lungo le vie Montagna Spaccata, Sartania e Padula. Solo una decina riusciva a trovare un lavoro pagato dai 20 ai 30 euro al giorno. «Questo fenomeno di caporalato – è stato spiegato dalla Digos – è nuovo in città a Napoli, forse qualche caso c’è a Giugliano in Campania mentre è molto diffuso nel Casertano ma nel settore dell’agricoltura».

Durante le indagini la polizia giudiziaria ha realizzato anche filmati che accertano l’esistenza di una costante attività di caporalato a Pianura.