Caso Claps. “Chiesa di Potenza negligente, non sarà parte civile”

Pubblicato il 8 Novembre 2011 - 12:21 OLTRE 6 MESI FA

SALERNO, 8 NOV – Il fatto che il corpo di Elisa Claps sia rimasto per tanto tempo nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinita’ di Potenza dimostra che la chiesa di Potenza e’ stata negligente.

C’e’ questo, secondo quanto riferito dal legale della diocesi di Potenza, Donatello Cimadomo, alla base della decisione del gup Elisabetta Boccassini che ha respinto la richiesta di costituzione di parte civile avanzata dalla diocesi di Potenza nel corso a carico di Danilo Restivo.

Secondo quanto riferito dal legale della diocesi di Potenza, Donatello Cimadomo, il gup Elisabetta Boccassini ha chiamato in causa la ”mancata diligenza nel controllo e gestione dei locali” della chiesa della Santissima Trinita’ di Potenza dove il 17 marzo 2010 furono ritrovati i resti di Elisa Claps. ”Da qui – ha spiegato il legale – l’impossibilita’ di far derivare un danno perche’ non si puo’ dolere delle conseguenze dannose di una condotta delittuosa colui il quale non ha in cura i locali dove il corpo e’ stato ritrovato”.

Inoltre il giudice ”ha riscontrato una potenziale conflittualita’ con le nuove indagini in corso sul ritrovamento del cadavere”, come ha spiegato l’avvocato della diocesi, Donatello Cimadomo, sottolineando che ”i pubblici ministeri non avevano manifestato alcuna opposizione alla richiesta di costituzione e hanno dato atto delle nuove indagini in corso”.