Cittareale (Rieti), speleologa rimane ferita durante esplorazione nella Grotta
Pubblicato il 1 Maggio 2017 - 08:10 OLTRE 6 MESI FA
RIETI – Una speleologa ternana di 30 anni si è ferita durante un’esplorazione della Grotta di Cittareale, in provincia di Rieti. La donna si trovava ad una profondità di circa 150 metri quando è rimasta ferita, nel pomeriggio di domenica 30 aprile. Sul posto sono arrivati diversi tecnici del Soccorso Alpino e speleologico che sono riusciti a riportare in superficie la speleologa nella mattinata di lunedì.
L’incidente è avvenuto nel tardo pomeriggio di domenica 30 aprile, nel corso di un’esplorazione della Grotta di Cittareale, ad una cinquantina di chilometri a nord est del capoluogo.
La speleologa è rimasta ferita ma con lei c’era anche un medico. Insieme alla speleologa c’erano altri esploratori e del gruppo fa parte anche il medico che ha prestato i primi soccorsi ed è con lei nel punto dove è rimasta bloccata.
La Grotta di Cittareale ha una storia che risale al 1962, quando il Gruppo Speleologico Spoletino accatastò il pozzo d’ingresso, denominandolo “Pozzo della Sibilla”.
L’esplorazione sistematica della grotta è cominciata una ventina di anni dopo, per caso, a cura del Gruppo Grotte Pipistrelli di Terni, ed è andata avanti fino ad oggi con la scoperta progressiva di nuovi rami.
Nel 2009 la Grotta raggiunge una profondità di -470 metri ed un’estensione complessiva di oltre 4000. Per le sue caratteristiche molto tecniche, la grotta non è visitabile, ma è accessibile soltanto a speleologi esperti.
Ogni anno il Gruppo Grotte Pipistrelli di Terni organizza il Campo del 1° Maggio, appuntamento al quale partecipano speleologi provenienti da ogni parte d’Italia.