Como, artigiano ucciso: fermato anche il figlio dell’indagato

Pubblicato il 24 Febbraio 2010 - 15:44 OLTRE 6 MESI FA

C’è un secondo fermo per l’omicidio di Antonino Correnti, l’artigiano di 63 anni ucciso a colpi di pistola ieri mattina in un parcheggio di Valbrona, nel Comasco. Si tratta di Emiliano D’Elia, figlio diciannovenne di Carlo, 57 anni, l’artigiano fermato ieri e che ha confessato di essere l’autore del delitto.

Il secondo provvedimento restrittivo è scattato durante la notte: il ragazzo, operaio in un’azienda della zona, sarebbe stato presente nel momento dell’omicidio e gli inquirenti gli contesterebbero il concorso nello stesso. A insospettire i carabinieri erano state delle macchie di sangue sul giubbotto del ragazzo: per questo il giovane è stato a lungo interrogato dal pm Massimo Astori e quindi fermato nel corso della notte.

L’arma del delitto non è stata ancora trovata, nonostante le ricerche dei sommozzatori nel lago del Segrino, dove Carlo D’Elia ha detto di averla gettata. D’Elia è il convivente dell’ex moglie della vittima: Antonino Correnti era separato da tempo. Dei tre figli, uno, disabile, vive ancora con la madre.

Il secondo fermato per il delitto, Emiliano è invece figlio di Carlo D’Elia, artigiano con qualche precedente penale. Il movente del delitto sarebbe economico, relativo a debiti non onorati, a contrasti sul lavoro e, sembra, alla mancata corresponsione dell’assegno di mantenimento del figlio disabile.