Covid, il contagio ha smesso di fermarsi: ora ci si trova in una fase di stasi con il virus

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Marzo 2022 - 09:09 OLTRE 6 MESI FA
Covid, il contagio ha smesso di fermarsi: ora ci si trova in una fase di stasi con il virus

Covid, il contagio ha smesso di fermarsi: ora ci si trova in una fase di stasi con il virus FOTO ANSA

Il contagio Covid ha smesso di fermarsi con il calo che ha rallentato e poi fermato del tutto la sua discesa. Insomma i valori dell’incidenza hanno smesso di scendere e si trovano ora in una fase di stasi. I dati del ministero della Salute indicano che i nuovi contagi sono stati 35.057 in 24 ore, contro i 39.963 del giorno prima. Rilevati con 296.246 test, fra molecolari e antigenici rapidi, contro i 381.484 rispetto al giorno precedente. Il tasso di positività, del 10,5%, è stabile.

Covid: contagio e ricoveri

Per quanto riguarda i ricoveri, i dati del ministero indicano che nelle terapie intensive sono complessivamente 603, ossia 6 in meno del giorno precedente nel saldo tra entrate e uscite. I nuovi ingressi sono stati 37. Nei reparti ordinari i ricoverati sono complessivamente 8.828, ovvero 146 in meno in 24 ore. Verso la stasi anche i valori dell’incidenza nelle province. L’analisi dei dati dell’incidenza dei positivi ad entrambi i tipi di test, antigenico e molecolare, nelle ultime due settimane per le 107 province italiane. Quasi metà di esse (49) è in fase di stallo, o di crescita.

Casi calano ma sempre più lentamente

“Stiamo assistendo a una riduzione nel numero dei casi, ma vediamo che stanno scendendo più lentamente”, dice all’Ansa il fisico Enzo Marinari, dell’Università Sapienza di Roma. “L’andamento che stiamo osservando ci fa aspettare che la discesa della curva si potrebbe fermare nei prossimi giorni, assestandosi su un plateau alto, intorno a circa 20.000 casi al giorno, ma grazie alle vaccinazioni il numero di casi gravi e decessi non sarebbe alto”.

Secondo il fisico “un piccolo rallentamento si comincia a osservare anche nella discesa della curva dei decessi: bisognerà vedere a quale livello si fermeranno”. Certamente, ha aggiunto, “bisogna considerare che l’estate è ancora lontana e il fattore meteo non sta ancora giocando un ruolo”. D’altro canto, osserva, “i due grandi picchi dell’epidemia di Covid-19 in Italia del 2021 e del 2020 li abbiamo avuti in aprile”