Delitto di Perugia, Lumumba: “La giustizia italiana mi insulta”

Pubblicato il 5 Febbraio 2010 - 13:43 OLTRE 6 MESI FA

Non prenderà un centesimo degli ottomila euro che gli sono stati assegnati per aver trascorso 14 giorni in carcere, accusato ingiustamente di essere l’assassino di Meredith Kercher. Il congolese Patrick Diya Lumumba, 40 anni, ha annunciato vnedì ma che si rivolgerà alla Corte europea dei diritti dell’uomo contro quella che considera «un’umiliazione», «una presa in giro», «un modo gentile di insultarmi».

Il riferimento è alla decisione della quarta sezione della Corte di cassazione che ha rigettato il suo ricorso contro la sentenza della Corte d’appello di Perugia: i giudici gli hanno assegnato ottomila euro come equa riparazione per i 14 giorni trascorsi nel carcere di Capanne nel novembre 2007. Somma che lui giudica irrisoria.

Patrick, allora gestore di un pub, era stato accusato da Amanda Knox di aver ucciso la studentessa inglese. I fatti hanno poi scagionato il congolese e la Knox è stata condannata in primo grado, oltre che per l’omicidio di Meredith, per la calunnia nei suoi confronti. «Lo Stato dovrebbe difendere i cittadini perbene – ha detto oggi Lumumba – invece mi ha danneggiato, non riconoscendo le sue responsabilità». Per l’ingiusta detenzione Patrick aveva chiesto un indennizzo di 516mila euro, considerando anche il sequestro prolungato del locale di sua proprietà.