Caso Claps: due vittime, un sospetto e tanti indizi. Giallo internazionale?

Pubblicato il 19 Marzo 2010 - 12:00 OLTRE 6 MESI FA

Elisa Claps

Giallo internazionale o omicidio di provincia? Delitto passionale o opera di un serial killer?  Le zone d’ombra nel caso di Elista Claps, la ragazza di Potenza scomparsa il 12 settembre del 1993 il cui corpo è stato ritrovato nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità sono ancora tante.

Da un lato, secondo gli inquirenti, il killer di Elisa Claps non ha agito da solo. Lo fa pensare la posizione in cui è stato trovato il corpo. Tutto lascia pensare che il cadavere della ragazza sia stato messo da due persone.

L’altra ipotesi, difficilmente conciliabile con la prima, è quella del serial killer. Ma gli assassini seriali, di norma, non agiscono da soli.  C’è però la morte, nel 2002 di Haether Barnett, la donna brutalmente assassinata a Bournemouth, in Inghilterra. La donna che era vicina di casa di Danilo Restivo, il principale sospettato dell’omicidio della Claps.

Su Restivo, quindi, indagano sia la polizia italiana, sia quella britannica. Gli indizi a carico del sospettato, in entrambi i casi non mancano. Restivo ha ammesso di aver visto le due donne poco prima della loro morte. Per il caso Claps è stato giù condannato per falsa testimonianza perchè ha mentito sul modo in cui si è procurato una ferita alla mano proprio nel giorno della scomparsa di Elisa.

Nel caso della Barnett gli indizi sono ancora più pesanti: la donna, poco prima di essere uccisa confidò ad un’amica di aver paura che il suo vicino italiano le avesse rubato le chiavi di casa. E poi c’è il particolare dei capelli. Il corpo della Barnett fu trovato orrendamente mutilato e con in mano una ciocca di capelli. Restivo, a Potenza, era soprannominato “il parrucchiere” proprio perchè andava in giro sugli autobus a tagliare i capelli alle ragazze.

Tante coincidenze che alimentano i sospetti. In Gran Bretagna il ritrovamento del corpo di Elisa ha riacceso i riflettori sul caso della Barnett. La famiglia della vittima spera che tutto questo possa aiutare a risolvere un caso per cui Restivo è già stato arrestato e rilasciato due volte, nel 2004 e nel 2006.

Le domande aperte, se davvero Restivo dovesse essere colpevole, restano comunque tante. Come è possibile che due corpi di polizia non abbiano trovato prove sufficienti in tutti questi anni? E, soprattutto, chi avrebbe aiutato Restivo a nascondere il corpo della Claps nel sottotetto della chiesa di Potenza?