“Più mi paghi, più te ne faccio”: si fingono escort ma sono appalti…

Pubblicato il 4 Ottobre 2011 - 15:31 OLTRE 6 MESI FA

FIRENZE – ”Sono una escort, più mi paghi e più te ne faccio, più mi paghi e la prestazione è maggiore”. E’ un passaggio delle intercettazioni contenute negli atti dell’inchiesta fiorentina sugli appalti per Trenitalia e Sepsa che ha portato all’arresto di 16 persone.

La conversazione telefonica è fra due tecnici di Trenitalia e, secondo gli investigatori, conferma la corruzione. Per gli inquirenti, al telefono i due tecnici si scambiano indicazioni in codice sugli appalti: ”Dare soldi camminare cammello”, dice uno, che poi aggiunge ”no, io faccio una tantum, tu dare denaro e vedere cammello, pagare di più cammello e anche camminare, appena non dare più denaro, cammello smettere di camminare. Poi si ferma e aspetta l’acqua”.

Uno dei due spiega che sta per andare a cena con ”quelli che gestiscono i motori…perché devo incassà”. Come risposta, scrivono gli inquirenti, l’altro gli consiglia di ”stare attento”, perche’ un suo conoscente ”si è fatto 16 mesi di condizionale”.