Florino, il padre negazionista non solo dell’olocausto: “Emmanuela? Una vittima”

Pubblicato il 25 Gennaio 2013 - 14:40| Aggiornato il 6 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Michele Florino, ex senatore missino e padre di Emmanuela, la candidata di Casapound finita ai domiciliari insieme ad altri 9 a Napoli in una retata contro l’estrema destra, è un negazionista. O meglio è un padre negazionista, perché non nega soltanto l’olocausto, nega anche tutte le accuse rivolte a sua figlia, le minacce antisemite, il piano anti-ebrei in base al quale avrebbero dovuto stuprare una studentessa universitaria e dare fuoco ad un’oreficeria di proprietà di un ebreo, la violenza usata negli scontri di piazza a Napoli nel 2009. Tutto falso, tutta una montatura, solo mistificazioni concepite ad arte per sabotare il movimento di Casapound alle elezioni del 24 e 25 febbraio.

E’ questa la tesi portata avanti da Florino in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno. Un padre che difende sua figlia, ma anche un militante che nega qualsiasi accusa. “Sono solo ragazzate“. Pure quando la giornalista, intercettazioni alla mano, lo incalza: “Le leggo il testuale delle telefonate?” “Chiacchiere stupide, ma chiacchiere. Dicono una cosa di questo tipo: “Te la faresti un’ebrea? No, io no” Capisco che colpiscano l’opinione pubblica queste frasi, ma sono parole al vento“.

E quindi: il piano anti-semita? Solo “chiacchiere al vento”, le accuse contro sua figlia? “Un complotto“. I pestaggi e gli accoltellamenti? Sono veri solo quelli subiti dalla figlia “vittima, altro che carnefice“, che “dopo quelle aggressioni non frequenta più la Federico II”. E quando al telefono parlavano di “mazze” per la manifestazione nazionale di Casapound, erano solo “aste, aste delle bandiere. E si vestono in un determinato modo come segno identificativo”.

Poi il ricordo di quando il pentito Giuseppe Misso lo accusò di essere il mandante dell’uccisione di 3 giovani di estrema sinistra nel 1983. Fu “crocifisso dai giornali che non hanno mai scritto che sono stato prosciolto”. Ma la storia non si è ripetuta e non si ripeterà. Di nuovo una negazione: “Il mio è stato un dramma, quella di Emmanuela sarà solo una brutta esperienza, perché non c’è nulla contro di lei”.

Nega Florino, quattrocento pagine di impianto accusatorio, “pezzi di carta attaccati tra di loro per creare mostri. Gli orchi di destra”.