Francesco Schettino al Giornale: “Dovranno chiedermi scusa tutti”

Pubblicato il 16 Novembre 2012 - 09:47 OLTRE 6 MESI FA
Francesco Schettino (Foto Lapresse)

ROMA -Francesco Schettino, comandante della Costa Concordia, pretende le scuse di tutti. L’ex comandante ora sotto processo per il disastro della nave affondata al Giglio chiama Il Giornale per precisare alcuni punti, a suo dire, distorti dalla stampa:

Non accetto più di essere massacrato con menzogne infamanti. E siccome hanno parlato tutti e in tanti hanno distorto la realtà, adesso parlerò io. Sto scrivendo un libro, e senza fare sconti a nessuno tirerò fuori ciò che non vogliono venga alla luce’.  Di cosa parla?

‘Le prove snobbate, le carte nascoste, le registrazioni integrali divulgate in modo volutamente parziale o capzioso come quella del “Torni a bordo, cazzo!”. Nessuno ha fatto caso che quel celebre file audio venne fatto uscire proprio in coincidenza con la decisione del gip sul mio arresto. Una decisione che, in ambienti giornalistici e giudiziari, si diceva potesse non essere cosi’ scontata come invece invocava l’opinione pubblica. Nonostante la gogna mediatica rischiavo di non essere arrestato poiché non potevo certo reiterare il reato con la nave incagliata al Giglio, oppure scappare all’estero senza documenti e inseguito dalle televisioni di tutto il mondo, o ancora inquinare prove che non potevo avere a disposizione. E qui, se mi permettete, andiamo a un’altra vittima di quella tragedia: il capitano Gregorio De Falco, l’eroe, quello della telefonata’.

Comandante, ma che cosa sta dicendo? De Falco una vittima? ‘E’ una vittima perché è finito in terribile gioco più grande di lui e ha provato a “giocare” in modo non corretto. Infatti non essendo presente sul posto e, quindi, non avendo il polso della situazione, non è stato in grado di sfruttare a dovere gli unici “strumenti” che, in quel momento, aveva a disposizione: i miei occhi e la mia competenza. Ri-ascoltate quella telefonata: io cerco di rassicurarlo, e non si è mai visto un naufrago che prova a calmare il suo soccorritore tentando di fargli capire che cosa fare. Quella telefonata peraltro non ha cambiato di una virgola il corso degli eventi. Anzi, se devo dirla tutta, mi sembra assai sospetta’.