Frode elettrostimolatori. Evasi 24 milioni di euro, televendite gestite da società off-shore

Pubblicato il 11 Agosto 2010 - 11:08 OLTRE 6 MESI FA

Un’attività tutta italiana, basata sulle televendite e la commercializzazione on-line di prodotti per il benessere fisico e di elettrostimolatori, ma gestita attraverso società off-shore costituite, solo sulla carta, in Liechtenstein: nel paese straniero finivano gli incassi, mentre al fisco italiano non arrivava neppure un euro. E’ una frode da 24 milioni di euro quella scoperta dalla Guardia di Finanza.

A tanto, infatti, ammontano i proventi delle vendite effettuate tra il 2006 e il 2009 con questo meccanismo. Un sistema, definito tecnicamente di ‘esterovestizione’, che secondo gli investigatori avrebbe permesso di accumulare una vera e propria fortuna. Nel mirino delle Fiamme gialle è finito un imprenditore residente a Bergamo e originario di Avellino, Doriano Triggianese, 51 anni.
Gli uomini del Nucleo di polizia tributaria della città lombarda hanno sequestrato 26 immobili tra Lombardia, Umbria, Toscana e Piemonte, e inoltre un elicottero e disponibilità finanziarie e titoli per un valore complessivo di oltre 11 milioni di euro. Tutti beni riconducibili all’imprenditore, che tra l’altro era già stato al centro di verifiche fiscali per essersi sottratto, secondo la Guardia di Finanza, al versamento di imposte per 6,8 milioni di euro.
Oltre a lui sono stati denunciati due prestanome e un professionista ritenuti suoi complici. Nel marzo del 2009 Triggianese era uscito miracolosamente illeso, insieme a un collega, da un incidente aereo in provincia di Ravenna: il velivolo, di sua proprietà e da lui pilotato, si era schiantato all’aeroporto di Villa San Martino di Lugo mentre era in fase di atterraggio.
L’operazione della Guardia di Finanza, denominata ‘Tele shopping’, ha avuto come obiettivo dimostrare che nonostante fossero state avviate quattro società nel Principato del Liechtenstein, in realtà tutto si svolgeva all’interno dei confini italiani: la raccolta degli ordini, il deposito, fino ad arrivare alla spedizione dei prodotti, che venivano consegnati ai clienti da corrieri incaricati anche dell’incasso dei soldi, poi trasferiti su conti correnti aperti in Liechtenstein.
Le indagini hanno permesso di accertare che le società estere non hanno mai versato l’Iva dovuta né hanno mai dichiarato i propri redditi al fisco italiano. Oggetto dell’attività commerciale erano in particolare elettrostimolatori, apparecchi per il potenziamento muscolare e per combattere inestetismi come la cellulite, venduti on line e attraverso televendite su reti tv locali e nazionali.
Tra i beni posti sotto sequestro, un immobile di pregio a Bergamo, un casale con un parco di 17 ettari, piscina ed eliporto privato ad Orvieto (Terni), entrambi intestati ad altre 2 società off-shore del Liechtenstein, un elicottero, sequestrato dai finanzieri della Compagnia di Portoferraio all’Isola d’Elba, dove l’imprenditore si trovava in vacanza.