Giancarlo Scancarello, “orco di Rignano” assolto: “Il carcere mi ha devastato”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Agosto 2014 - 19:36 OLTRE 6 MESI FA
Giancarlo Scancarello, "orco di Rignano" assolto: "Il carcere mi ha devastato"

Giancarlo Scancarello, “orco di Rignano” assolto: “Il carcere mi ha devastato”

ROMA – Per otto anni, prima dell’assoluzione di recente confermata in appello, Giancarlo Scancarello è stato il sospetto pedofilo, uno degli “orchi” di Rignano Flaminio. Oggi che la sentenza d’appello lo riabilita, con un’assoluzione, dice: “E’ stato un incubo”.

Autore tv, marito di Patrizia Del Meglio, una delle maestre accusate di pedofilia. La sentenza di assoluzione in appello è arrivata a maggio scorso, le motivazioni sono state depositate pochi giorni fa: non c’è stato nessuno caso di pedofilia a Rignano, scrivono i giudici, perchè: “I minori furono influenzati dai genitori e gli stessi genitori intrecciarono le loro esperienze sino a determinare un inestricabile reticolo”. A Libero Scancarello racconta:

«Sera del 24 aprile 2007, cella di isolamento a Rebibbia. Sono appena stato arrestato. Buio, silenzio. Da fuori, improvvisamente, sento urlare il mio nome da più persone. Una, due volte. Insulti. Minacce. “A’ Scancare’, con la tua testa ce giocheremo a palla”. “Te veniamo ad acchiappa’ mostro de regazzini”. La mattina dopo – pum pum – vengo svegliato da strani rumori: sono i sassi e la terra lanciati dal campo di calcio contro la finestra a piano terra. E i miei vicini di isolamento, gente agli infettivi, urlano tra loro: “Sai che fine je faranno fare a questo?”. Ma non solo».

Oltre alla preoccupazione per la mia incolumità ho avuto paura per i miei figli. Tra il 12 ottobre 2006 e il 24 aprile 2007 via Flaminia è stata tappezzata di minacce: “Morte ai pedofili”. Durante l’arresto mi hanno concesso di fare una telefonata: ho chiamato Marcello, allora 23enne, e gli ho detto di prendere le sorelle e portarle via di casa».

«Che capiti ad altri quanto successo a me. Ti svegli una mattina, dei bambini ti accusano di essere un pedofilo e devi essere tu a dimostrare il contrario. Capisce? È come essere ucciso da un colpo di P38 alla testa. Ci hanno radiografato tutto: casa, conti in banca, internet, telefoni. E non hanno trovato nulla. Bastava questo, forse, per immaginare che dei genitori di mezza età non potessero diventare improvvisamente pedofili e mettere su una banda criminale con tanto di bidella e cingalese. Servivano otto anni per capirlo?».