Influenza A, altre 2 vittime a Napoli e 5 pazienti in rianimazione. Grave bimba di 3 anni a Lecco

Pubblicato il 2 Novembre 2009 - 15:25 OLTRE 6 MESI FA

inflL’influenza A ha colpito anche a Lecco, dove all’ospedale Manzoni una bimba di tre anni è in gravi condizioni. Intanto il virus ha fatto altre due vittime a Napoli. I morti sono 8 solo nel capoluogo campano e il bilancio italiano sale così a 14. Una donna di 42 anni è deceduta all’ospedale Cotugno, dopo essere stata ricoverata all’ospedale di Vico Equense. Era stata trasferita in rianimazione per complicazioni respiratorie, ma le cause della morte sono riconducibili ad un arresto cardiocircolatorio.

È sempre una donna l’altra vittima, aveva 72 anni ed è morta domenica al Cardarelli. Era stata ricoverata per gravi patologie respiratorie e solo lunedì si è scoperto che era positiva al virus dell’influenza A. Delle 43 persone attualmente ricoverate nella città partenopea, cinque sono in rianimazione. Solo a Napoli dal 29 ottobre ci sono stati 220 casi di contagio, rispetto ai 387 nazionali.

«Il fatto che qui ci sia oltre la metà dei pazienti infetti deceduti in Italia è dovuto al caso inoltre al “Cotugno” di Napoli vengono smistati tutti i pazienti della regione, perché è l’ospedale specializzato in malattie infettive più grande del Mezzogiorno. Nelle aree a maggior concentrazione urbana, quali appunto Napoli, l’addensamento della popolazione determina anche un maggior numero di contagi. E sui decessi è bene osservare che il test rapido, l’unico che in alcuni casi è stato praticato, come in quello della bambina 11enne di Pompei, spesso dà falsi positivi», spiega Andrea Simonetti, responsabile del servizio epidemiologia dell’Asl Napoli 1.

Sulla morte della bambina di 11 anni di Pompei, morta all’ospedale Santobono di Napoli, è stata aperta un’inchiesta a carico di ignoti: « un accertamento preliminare per verificare se esistano eventuali ipotesi di reato e che potrà essere utile anche per la salute pubblica. Vogliamo dissipare ogni dubbio su questo caso. I risultati dell’autopsia serviranno, oltre che per stabilire se ci siano ipotesi di reato, anche alla sanità per capire effettivamente la natura di questo virus, se e come abbia avuto un ruolo nella morte della bambina, se c’erano malattie pregresse. I parenti hanno detto che la bimba stava bene e non soffriva di alcuna malattia. Per questo vogliamo capire cosa è successo», spiega Giovandomenico Lepore, procuratore della Repubblica di Napoli.

Secondo i primi risultati degli esami istologici il corpo di Emiliana D’Auria non presentava malformazioni cardiache.

Secondo il ministero della Salute la situazione è sotto controllo e Pasquale Di Pietro, presidente della Società Italiana di Pediatria, invita alla cautela e a non seminare il panico: «Al momento non c’è alcuna esigenza perchè i bambini sani vengano vaccinati, ma è importantissimo che vengano rapidamente vaccinati tutti i bambini e gli adolescenti che rientrano nelle categorie a rischio».