Mafia: isolato il dna di uno degli attentatori di Falcone all’Addaura

Pubblicato il 26 Maggio 2010 - 19:51 OLTRE 6 MESI FA

Giovanni Falcone e Paolo Bersellino

La polizia scientifica ha isolato il Dna di uno dei personaggi che partecipò al fallito attentato all’Addaura al giudice Giovanni Falcone. Il profilo genetico è descritto da una serie di numeri che cominciano con “12-14, 30-31.2” e indica un individuo di sesso maschile.

Il Dna è stato estratto dalla maschera da sub ritrovata nella borsa che conteneva l’esplosivo piazzato tra gli scogli sottostanti la villa del magistrato. Dagli altri reperti sequestrati – tra i quali una muta e delle pinne – non è stato possibile trarre risultati utili perché il Dna era “danneggiato”. Nel corso di un incidente probatorio chiesto dalla dda di Caltanissetta, che indaga sull’attentato, e fissato dal gip per il 21 giugno, sarà possibile confrontare il Dna estratto con quello degli indagati: Salvatore Madonia, Gaetano Scotto e Raffaele e Angelo Galatolo.

Sotto inchiesta è anche il pentito Angelo Fontana che, con le sue rivelazioni, ha consentito ai pm di riaprire le indagini che mirano, tra l’altro, ad accertare l’eventuale coinvolgimento di esponenti dei Servizi segreti nel fallito attentato del 1989.

Il Dna estratto sarà confrontato anche con quello di due poliziotti uccisi: gli agenti Antonino Agostino ed Emanuele Piazza, assassinati in circostanze diverse dopo il fallito attentato. Le loro morti presentano ancora molti lati oscuri. Ed è ormai certo che l’inchiesta sul delitto Agostino, archiviata e poi riaperta, è stata oggetto di clamorosi depistaggi.

Il confidente Luigi Ilardo, ucciso nel ’95, poco prima che venisse formalizzata la sua intenzione di collaborare con la giustizia, cosi’ parla dell’Addaura: “i due agenti sono stati quelli, su mandato non so… dei servizi segreti… sono stati incaricati di piazzare la borsa con la bomba sulla scogliera dove c’era Falcone che passa la la villeggiatura estiva”.

Ma sulle dichiarazioni di Ilardo c’é grande cautela anche perché molte sono le contraddizioni con le rivelazioni di altri pentiti. Come quelle di Angelo Fontana che sostiene che Piazza venne eliminato perché era un infiltrato dei servizi e cercava latitanti.

Secondo un’ipotesi investigativa avanzata di recente Antonino Agostino ed Emanuele Piazza sarebbero stati presenti sul litorale dell’Addaura, a bordo di un gommone, per sventare l’attentato.