Martina Levato in aula accusa Alexander Boettcher: “Suo il piano perverso delle aggressioni con l’acido”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Maggio 2017 - 12:59 OLTRE 6 MESI FA
Martina Levato in aula accusa Alexander Boettcher: "Suo il piano perverso delle aggressioni con l'acido"

Martina Levato in aula accusa Alexander Boettcher: “Suo il piano perverso delle aggressioni con l’acido”

MILANO – Il processo ad Alexander Boettcher per le aggressioni con l’acido è stato riaperto e l’ex amante Martina Levato è stata finalmente ascoltata come testimone. Proprio lei, già condannata in appello a 20 anni di carcere, ha puntato il dito in aula contro Boettcher, accusandolo di essere l’ideatore del “piano perverso” per le aggressioni con l’acido e dichiarando che è ingiusto che non si sia assunto le sue responsabilità, lui che è stato condannato a 23 anni di carcere.

I due ex amanti tornano così faccia a faccia dopo oltre un anno per il processo di secondo grado a carico del broker e con al centro l’accusa di associazione per delinquere testimonierà l’ex studentessa bocconiana, come ha stabilito la terza sezione della Corte d’Appello nella scorsa udienza riaprendo il processo nel quale, in primo grado, il giovane è stato condannato a 23 anni.

I giudici, infatti, hanno ritenuto “necessaria” la deposizione della Levato, che chiese di essere sentita per rivelare “nuove prove” e “nuovi fatti” contro l’ex amante, prima difeso e poi accusato di essere regista dei blitz. L’istanza all’epoca venne bocciata ma ora il processo è stato riaperto e la Levato ha parlato in aula accusandolo di essere la mente del “piano perverso” delle aggressioni:

“Voglio ribadire la responsabilità di Alexander nella regia di tutte le aggressioni commesse e di cui io mi sono assunta la responsabilità, dopo che all’inizio dei processi invece avevo coperto, ma oggi ribadisco che fu sua la regia e che Andrea Magnani (il terzo arrestato della cosiddetta banda dell’acido, ndr) ebbe un ruolo secondario, di supporto. L’ossessione di Alexander prevedeva che io ero la sua donna e dovevo dirgli di tutte le relazioni che avevo avuto, mentre invece gli avevo detto delle bugie. Alex mi aveva proposto un patto, io dovevo entrare in carcere per espiare i miei torti, mentre lui e Magnani no, io mi sono prestata perché ero sottomessa, dovevo sempre essere io in prima linea a rischiare”.

Anche se lei, come ha chiarito, non aveva un desiderio “di vendetta” nei confronti dei ragazzi con cui aveva avuto relazioni anche fugaci. Come Antonio Margarito, che subì un tentativo di evirazione, Giuliano Carparelli, che subì un tentativo di aggressione con l’acido e Pietro Barbini che venne sfigurato. La giovane, invece, ha sempre negato di aver partecipato al blitz contro Stefano Savi, che venne sfregiato per uno scambio di persona.

“Alex si confrontava con me ma tutte le idee venivano dalla sua testa, io ho aderito al suo piano”.

Boettcher si è difeso, sostenendo che la Levato lo odia e avrebbe fornito questa testimonianza solo per punirlo:

“Martina mi odia e ha tutta questa rabbia nei miei confronti forse perché ho provato a tenere lontano mio figlio da questa vicenda, io non nutro rabbia nei confronti di lei. Io le dissi all’epoca che se avessimo avuto un figlio, avrei voluto crescerlo con un’altra”.

La Levato ha poi aggiunto: “Mi aveva convinto che gli altri uomini mi avessero trattato come un oggetto, invece è stato lui a trattarmi così”, ha detto ma non ha voluto mai rispondere “alle domande che riguardano mio figlio” che ha cercato di porre la difesa. Il bimbo della coppia è stato dichiarato adottabile.