Maturità, l’esame più facile del mondo: bocciato solo lo 0,5%. L’inutile paura dei 500mila

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 15 Giugno 2017 - 13:04 OLTRE 6 MESI FA
Maturità, l'esame più facile del mondo: bocciato solo lo 0,5%. L'inutile paura dei 500mila

Maturità, l’esame più facile del mondo: bocciato solo lo 0,5%. L’inutile paura dei 500mila (foto Ansa)

ROMA –Maturità, che ansia per l’esame…più facile del mondo. Che stress, ma è solo teatro, tantissimo fumo e poco o nulla arrosto. Meno di una settimana e anche quest’anno sarà il momento dell’appuntamento più temuto dagli studenti italiani: quello con l’esame di maturità. Ansia, stress, studio compulsivo e notti agitate per oltre 500mila maturandi che, in realtà, si apprestano ad affrontare quello che è l’esame più facile del mondo, con una media di promossi che supera il 99%.

Giudichereste difficile, o almeno complessa una selezione dove praticamente tutti i candidati risultano idonei? Vi apparirebbe come un ostacolo complesso da superare un esame dove, su 505mila candidati, saranno promossi in 502mila 500? In attesa delle novità introdotte dalla Buona Scuola e che scatteranno tra due anni, sono questi i numeri del ‘difficilissimo’ esame di maturità. Lo spauracchio che ha segnato generazioni di italiani e i sogni di questi, in cui puntualmente si ritrovano ancora una volta di fronte ad una severissima commissione d’esame, sono di fatto un ricordo del passato o una nota di colore nella carriera scolastica di chi oggi si appresta a ‘maturare’.

Tra non ammessi e bocciati all’esame vero e proprio la media di chi fallisce l’appuntamento con la fine della scuola è bassissima per non dire irrisoria. Se lo 0,5% che viene bocciato dopo aver sostenuto le prove d’esame è persino al di sotto della soglia fisiologica di ‘non maturi’, anche il 4% di studenti che all’esame non viene ammesso rappresenta non esattamente uno scoglio insormontabile. Anche sommando i due dati, dati che arrivano dall’esame di 12 mesi fa e che sono sostanzialmente in linea con quelli degli ultimi anni, rimane un 95% di promossi tra tutti quelli che sono iscritti all’ultimo anno di scuola secondaria superiore.

E allora perché tanta paura negli occhi e nelle notti dei maturandi? Probabilmente un po’ per per dovere verso quello che è un rito e un simbolo di passaggio e anche un po’ per ‘induzione’ da parte di genitori, amici e altri che l’esame hanno sostenuto e che raccontano come chissà quale impresa. Al di là della facciata è però evidente a quasi tutti la facilità dell’esame di maturità, tanto è vero che persino il ministero dell’Istruzione ha lanciato la campagna #NoPanic rivolta agli studenti dove, in sostanza, si dice ai ragazzi: “Guardate i numeri dei promossi dell’anno scorso e state tranquilli”.

Un messaggio che forse non convincerà tutti. Ma quale che siano le disposizioni d’animo degli studenti questo esame è destinato a cambiare. Anche perché troppo facile. Dal 2019 infatti gli scritti torneranno ad essere solo due contro i tre di oggi, e cambierà il calcolo del punteggio: ai due scritti sarà possibile attribuire un massimo 20 punti così come al colloquio finale. Mentre la carriera scolastica peserà di più: 40 punti. E per essere ammessi agli esami occorrerà avere svolto le 200/400 ore di Alternanza scuola- lavoro e le prove Invalsi che verranno introdotte all’ultimo anno.

In attesa della piccola rivoluzione targata Buona Scuola, l’appuntamento è per il 21 giugno, giorno della prima prova scritta di Italiano nelle consuete quattro formule: analisi del testo, saggio breve/articolo di giornale, tema storico e tema di attualità. Il giorno successivo, sarà la volta dello scritto d’indirizzo: Latino al classico, Matematica allo scientifico, Lingua straniera al linguistico e Scienze umane nell’omonimo liceo. La terza prova, in genere sotto forma di quiz con domande aperte o a risposta multipla, è in programma lunedì 26 giugno. Il punteggio, sempre in centesimi, sarà suddiviso in tre parti: 45 punti, 15 per ognuno dei tre scritti in programma, 30 punti al colloquio finale e 25 punti di credito scolastico collezionati nel corso degli ultimi tre anni.