Maturità. ‘Supercalcolatrici’ ammesse ai compiti di matematica

Pubblicato il 31 Maggio 2011 - 12:03| Aggiornato il 1 Giugno 2011 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La maturità si avvicina e il ministero della Pubblica Istruzione da l’annuncio: dall’estate 2012 sarà consentito l’utilizzo di calcolatrici “programmabili”, in grado di disegnare i grafici delle più o meno complicate funzioni matematiche che affliggono gli studenti. Introdotta agli esami di stato negli anni Novanta la calcolatrice è uno strumento utile e rappresenta l’ingresso della tecnologia a scuola, come spiega Emilio Ambrisi, ispettore ministeriale con un passato da insegnate di matematica e fisica prima, da preside poi, che vuole mostrare ai docenti italiani la validità della calcolatrice come supporto allo studio ed alla comprensione della matematica.

“Presto toglieremo alle calcolatrici a scuola l’ultimo ostacolo, l’aggettivo “non programmabile”, che si è sempre inteso nell’accezione “calcolatrice grafica”. Sarà ininfluente rispetto alle tracce che si forniranno alla maturità: la soluzione del problema sarà sempre frutto del ragionamento degli studenti. D’altro canto, in gran parte dell’Europa la calcolatrice evoluta è prassi affermata negli esami e nelle classifiche comparative gli studenti stranieri nella matematica sono sempre più in alto dei nostri”, spiega Ambrisi.

A favore dell’utilizzo della calcolatrice anche Gabriele Anzellotti, ordinario di Analisi matematica all’Università di Trento, esperto di test e prove oggettive, che osserva come “nell’apprendimento, nella didattica e negli esami l’uso di strumenti informatici è una questione cruciale. Sono favorevole a introdurre il computer e anche internet nell’esame di Stato, non solo per la matematica”.

Su questa linea di pensiero si collocano le iniziative del ministero della Pubblica Istruzione, che negli anni passati ha consentito l’utilizzo di calcolatrici anche negli esami delle scuole elementari, e che ora provvede allo sdoganamento della calcolatrice grafica per la maturità, ovviamente senza costi per il ministero.

A chi sostiene invece che tale apertura sia dovuta ad un’intensa attività di lobbying da parte dei produttori delle ‘supercalcolatrici’ risponde Ambrisi: “Bisogna sapersi difendere dalle pressioni, ma l’introduzione della calcolatrice non è un invito al suo acquisto”. Che la possibilità di utilizzare una supercalcolatrice non sia un invito all’acquisto non ci sono dubbi, ma quanti saranno i ragazzi che il prossimo anno, in vista della maturità, sapranno rinunciare ad un aiuto ‘legalizzato’?