Maxioperazione contro ‘ndrangheta in tutta Italia: 42 arresti nelle cosche Condello e De Stefano-Libri

Pubblicato il 23 Giugno 2010 - 08:04 OLTRE 6 MESI FA

Maxioperazione dei carabinieri in Calabria, Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna contro i boss della ‘ndrangheta. In manette 42 affiliati alle più importanti cosche di Reggio Calabria e dei comuni limitrofi. Alle persone coinvolte nell’operazione, denominata Meta, vengono contestati associazione mafiosa, estorsioni, turbata libertà degli incanti ed altri reati.

Irreperibile il sindaco di San Procopio, Rocco Palermo, tra i destinatari delle 42 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip distrettuale su richiesta della Dda.

Le indagini hanno consentito di ricostruire gli assetti criminali di Reggio Calabria, documentando gli accordi tra le cosche Condello e De Stefano-Libri, un tempo contrapposte ed oggi alleate, per il perseguimento di comuni interessi. E’ stata anche accertata la costituzione di un organismo decisionale al vertice del quale c’erano Pasquale Condello, detto “il supremo”, arrestato il 18 febbraio del 2008 dopo 18 anni di latitanza, e Giuseppe De Stefano.

L’associazione mafiosa capeggiata da Pasquale Condello e Giuseppe De Stefano avrebbe avuto anche il controllo di alcuni appalti pubblici a Reggio Calabria. A confermarlo il comandante del Ros Giampaolo Ganzer. Il controllo, è stato aggiunto, sarebbe avvenuto attraverso l’affidamento degli appalti ad imprese controllate dalle cosche. Un’attività controllata direttamente da una struttura di vertice dell’associazione della quale avrebbero fatto parte i capi delle due cosche un tempo rivali ed oggi alleate, Pasquale Condello e Giuseppe De Stefano.

All’interno dell’operazione Meta c’è anche un filone d’indagine che riguarda il voto delle ultime elezioni comunali a San Procopio, un centro del Reggino, nell’inchiesta che ha portato stamattina all’esecuzione da parte dei carabinieri di 42 ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta della Dda di Reggio Calabria.

Dall’indagine è emerso, in particolare, il condizionamento da parte della cosca Alvaro delle elezioni amministrative a San Procopio, per impedire ed ostacolare il libero esercizio del voto e procurare consenso elettorale ai componenti dell’associazione mafiosa costituita insieme ad altre cosche di Reggio Calabria e della provincia.