Mefedrone, la nuova droga chimica economica e letale: dall’Inghilterra ora è anche in Italia

Pubblicato il 15 Gennaio 2011 - 06:31 OLTRE 6 MESI FA

In Inghilterra i ragazzi la chiamano “meow-meow”, o “m-cat”, e giurano che sia meglio dell’ecstasy. Si acquista tramite internet, mascherata sotto forma di concime, ed è relativamente economica: un grammo costa intorno ai 10 euro. Stiamo parlando del Mefedrone, una droga di ultima generazione che Oltremanica sta conoscendo una diffusione capillare da qualche anno, e che è salita agli onori della cronaca perché ritenuta responsabile della morte di due adolescenti e di una ragazza di 24 anni, avvenute nel marzo scorso. Ma il “concime dello sballo” non conosce confini e non risparmia neanche l’Italia: il 29 dicembre la squadra mobile di Treviso ha sequestrato 2 kg di questa sostanza in un appartamento della città.

Il traffico era gestito da due fratelli della Treviso-bene, Riccardo e Alberto Ongaro, di 19 e 22 anni, che giravano in Mercedes Slk e si erano dati un’organizzazione imprenditoriale: acquistavano le sostanze importandole dall’estero (Germania e Cina) e le facevano lavorare da tre chimici russi, alloggiati nell’appartamento incriminato, situato in pieno centro storico, che utilizzavano come laboratorio. Avevano poi una rete di collaboratori fidati, di età compresa tra i 18 e i 22 anni, con il compito di nascondere e spacciare la droga.

Gli ordini venivano fatti nel bar del centro storico, lo smercio avveniva nei locali fuori città. Costo minimo di una dose: 70 euro. I due fratelli sono finiti in manette, i loro coetanei sono indagati e le loro abitazioni sono state perquisite. Sono tutti ragazzi di buona famiglia, insospettabili: i genitori convocati in questura sono caduti dalle nuvole, e precipitati in un abisso.I tre chimici sono spariti all’estero presumibilmente alla fine dell’estate, sono in corso ricerche sul loro conto in collaborazione con l’Interpol.

Ma che cos’è esattamente questo stupefacente ha provato a spiegarlo il dottor Luigi Cervo, dell’Istituto Mario Negri di Milano: “Si tratta di una sostanza molto giovane, sintetizzata nel 1929 ma che ha cominciato a vedersi in giro dal 2003 – ha dichiarato – Deriva da una pianta dalle riconosciute proprietà stimolanti, la “Khat”, da cui si estraggono alcuni principi attivi come il catinone e il mefedrone. Quello che gira adesso è un mefedrone di sintesi, sottoposto cioè alla lavorazione chimica, una sostanza nuova di cui si sa poco a livello scientifico”.

Tutte le nozioni che si hanno derivano dall’esperienza delle persone che ne hanno fatto uso: la quantità che viene consumata solitamente si aggira tra i 25 e i 75 mg, ma per qualcuno sono sufficienti 15 mg, dipende dalla sensibilità individuale. Chi la assume sente che le sue capacità relazionali aumentano: la parlantina è più sciolta, c’è maggiore empatia con le altre persone, si diventa più gioiosi ed eccitati. A dosi più elevate può indurre distorsione della percezione e allucinazioni.

Ma gli effetti negativi, sperimentati dal 60% delle persone che l’hanno assunta, sono devastanti: “Si possono avere disagi sopportabili come disturbi gastrointestinali e mal di testa ma anche problemi più seri come tachicardia, dolori al petto e ipertensione, fino ad arrivare a disordini psichiatrici come ansia e depressione” conclude il dottor Cervo.