Meredith Kercher, padre di Raffaele Sollecito: “Via crucis, ma sarà al processo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Giugno 2013 - 11:10 OLTRE 6 MESI FA
Meredith Kercher, padre di Raffaele Sollecito: "Via crucis, ma sarà al processo"

Meredith Kercher, padre di Raffaele Sollecito: “Via crucis, ma sarà al processo” (Foto LaPresse)

ROMA – “Mio figlio Raffaele sarà al processo anche se inizierà un’altra via crucis”. Francesco Sollecito intervistato da Meo Ponte per Repubblica parla della sentenza di annullamento dell’assoluzione e del nuovo processo per l’omicidio di Meredith Kercher a Perugia che vede imputati Raffaele Sollecito e Amanda Knox. I due ragazzi sono a New York, dove si sono incontrati per caso. Niente di male secondo il padre di Sollecito, che dice: “In fondo sono due ragazzi che hanno condiviso un incubo che non è ancora finito”.

Francesco Sollecito commenta così la sentenza della Cassazione:

“Credevo fosse doveroso per la Cassazione emettere sentenze oculate e circostanziate. Nel nostro caso sono stati commessi errori, anzi orrori che spaziano dall’indagine scientifica alla lettura degli atti”.

Raffaele Sollecito, assicura il padre, resterà una settimana o al massimo due negli Stati Uniti:

“Se vuole sapere se sarà presente al nuovo processo, la tranquillizzo: ci sarà. Anche se per noi inizia una nuova via crucis»”.

Dell’appello su Facebook di Raffaele per raccogliere soldi per il processo, il padre commenta:

“Le confesso che questi anni di processi ci hanno ridotto in bolletta. Non mi vergogno di dire che siamo finiti e non solo economicamente. Per anni sono andato nel carcere di Perugia due volte alla settimana a trovare Raffaele. Gli sono stato vicino e probabilmente questo ha impedito che impazzisse con chissà quali conseguenze. Solo io però so in che condizioni è tornato a casa. Ora vive con me a Giovinazzo, sta preparando gli ultimi due esami per la specialistica anche se non so a che cosa gli servirà la laurea”.

Secondo il padre, Raffaele “non ha più un futuro”:

“Anche se a Firenze fosse assolto, chi lo assumerebbe? Con la paura che da un momento all’altro possa essere nuovamente arrestato? Gli hanno messo un marchio addosso, spazzando via ogni sua prospettiva”.