Michele Liguori. Per l’Inail la Terra dei Fuochi non ha ucciso il vigile eroe

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Giugno 2014 - 10:44 OLTRE 6 MESI FA
Michele Liguori. Per l'Inail la Terra dei Fuochi non ha ucciso il vigile eroe

Michele Liguori. Per l’Inail la Terra dei Fuochi non ha ucciso il vigile eroe

ROMA – Michele Liguori. Per l’Inail la Terra dei Fuochi non ha ucciso il vigile eroe. Per l’Inail di Nola, che istruisce la pratica assicurativa, Michele Liguori non è morto avvelenato dalla Terra dei Fuochi, alla famiglia non verrà corrisposta nessuna rendita, perché “la morte non è riconducibile all’evento”.  Alla consorte di Michele, un po’ come alla moglie del soldato Michè di Fabrizio De André, non resta che una medaglia (molto simbolica) alla memoria.

Non importa che da solo, per anni, unico tra i servitori dello Stato, Michele Liguori (“chillo chiatt co’ a barb” lo schernivano i camorristi) abbia perlustrato e scavato in  lungo e in largo, messo mani e piedi nella famigerata Terra dei Fuochi campana: non rileva, ai fini assicurativi, che per anni abbia segnalato l’inferno ambientale di un territorio trasformato in una immensa mefitica discarica dalla quale tornava ogni sera a casa premunendosi di lasciare sulla soglia le scarpe che letteralmente finivano di squagliarsi, contaminate da veleni tossici e cancerogeni. Di cancro, infatti, c’è morto. Ma non  per l’Inail. Perché l’Italia, nazione triste che ha bisogno di eroi, non può riconoscerli come tali.

“Sappiamo perfettamente di essere di fronte a un caso delicatissimo”, dice Ciro Scippa del Patronato Cisl. È lui che sta seguendo la pratica. “Riconoscere che il vigile Liguori si sia ammalato per colpa della Terra dei Fuochi significherebbe aprire la strada a moltissime altre richieste di indennizzo”.