Montesilvano, comune sfratta Protezione civile. “Mancato affitto, ci rimettiamo”

di Lorenzo Muti
Pubblicato il 2 Novembre 2016 - 15:26 OLTRE 6 MESI FA
Montesilvano, comune sfratta Protezione civile. "Mancato affitto, ci rimettiamo"

Montesilvano, comune sfratta Protezione civile. “Mancato affitto, ci rimettiamo”

MONTESILVANO (PESCARA) – “Il Comune di Montesilvano sfratta dalla sua sede di via Calabria la Protezione civile, ad oggi impegnata nell’emergenza terremoto, perché il locale rappresenta per l’ente un fitto passivo”.

La denuncia arriva dal presidente dell’associazione locale di Protezione Civile, Andrea Gallerati, nel giorno in cui era previsto lo sfratto formale, come comunicato anche con una nota del 28 ottobre. I volontari hanno deciso però di non riconsegnare le chiavi. L’associazione ha inviato una lettera al sindaco, Francesco Maragno, e, per conoscenza, al presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, al prefetto, Francesco Provolo, al sottosegretario regionale con delega alla Protezione Civile, Mario Mazzocca, e ai vertici nazionali della Protezione Civile.

“Siamo andati in Comune, ma ci siamo rifiutati di consegnare le chiavi – dice Gallerati – perché significava mettere fisicamente fuori l’associazione, che al momento è alle prese con l’emergenza sisma. L’amministrazione comunale non si è fatta viva, è stato tutto delegato ad un tecnico. Ci è stata proposta una sede alternativa, ma la struttura in questione non ha i requisiti”.

Nella lettera, infatti, i volontari parlano di “impossibilità oggettiva di abbandonare l’attuale immobile alla volta della sede di via Adige – come già enunciato più volte senza riscontro – per le seguenti motivazioni: totale assenza di requisiti tecnico-burocratici ed operativi; lavori interni eseguiti abusivamente dai precedenti occupati tanto che la dislocazione degli ambienti interni non corrisponde alle planimetrie in possesso del Catasto; la distribuzione degli spazi interni non corrisponde ai requisiti richiesti per lo svolgimento delle attività sanitarie svolte dall’associazione in convenzione con il 118; totale assenza di parcheggi per i dieci mezzi associativi; mancanza di spazi per il fermo e la custodia delle attrezzature”.

“Lo sfratto immediato – si legge ancora nella lettera – comprometterebbe tutte le attività di pubblica utilità svolte dall’associazione, per il tramite della Protezione civile regionale e nazionale, connesse all’emergenza sisma del Centro Italia, che ci vede tutt’oggi impegnati nelle operazioni di supporto ed assistenza alle popolazioni colpite”. Sottolineando che il proprietario dell’attuale sede ha dato la disponibilità a “rivedere l’importo dell’affitto”, l’associazione auspica che si possa trovare “una soluzione concreta ed idonea”.