Multe, 100mila ingiuste: il trucco del nastro su targa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Ottobre 2015 - 13:29 OLTRE 6 MESI FA
Multe, il trucco del nastro adesivo e del bianchetto

Targa taroccata

ROMA – Il bianchetto, il nastro adesivo e targhe manomesse in ogni modo deviano i verbali dei vigili urbani in ogni parte d’Italia. Così per evitare di essere raggirati da qualche furbetto abile nel taglia e incolla sarebbe meglio seguire il consiglio del presidente del Codacons Gianluca Di Ascenzo: “Chiedete sempre la foto che documenta l’infrazione perché gli errori di lettura sono numerosi, e anche le contraffazioni di targhe”.

Il Codacons infatti stima che ogni anno in Italia si verifichino fra gli 80 e i 100 mila casi di targhe alterate o addirittura clonate con strumenti professionali degni del miglior criminale.

Come nel caso di un automobilista che ha ricevuto una sospetta contravvenzione da parte della polizia locale. La macchina che compariva nella foto della multa di fatti non era la sua 500 ma una Lancia Ypsilon. Nella targa poi, la lettera C era stata trasformata grazie a del nastro adesivo nero in una G. Così il cittadino ha dovuto denunciare ai Carabinieri per segnalare la circolazione di una targa contraffatta. Evitando così che qualcuno potesse investire una persona o compiere una rapina e farla franca. Solo grazie ad un ulteriore esposto al Prefetto la vittima della truffa non ha dovuto più pagare la mora.

Il tutto sarebbe stato evitato se le forze dell’ordine avessero avuto una macchina fotografica con una buona resa. Ma dal comando nazionale della Polizia stradale il primo dirigente Santo Puccia assicura l’operato dei suoi uomini : “Anche quando c’è la procedura semiautomatica, che parte dalla foto e arriva alla banca dati della Motorizzazione, noi verifichiamo se c’è corrispondenza fra l’auto della foto e quella dell’intestatario. E quest’attività ci porta a scoprire molte manomissioni”.

Un altro ispettore della Polizia stradale però ha tenuto a precisare che “le alterazioni possibili sono poche. Per di più riguardano solo la I, la O, la U e la Q, cioè le lettere che più si prestano alle alterazioni ma che nelle targhe vere non esistono. Se compaiono, si capisce immediatamente che c’è il trucco. Qualcuno altera le targhe credendo di ingannare le fotocamere, ma è facile smascherarlo. Nel mio ufficio ingrandiamo le foto e nel 99,9% dei casi scopriamo il vero numero della targa taroccata”.